Dacci oggi il nostro lusso quotidiano. Siamo in crisi ma c'è chi non fa un plissé e compra con nonchalance prodotti ad alto indice di gratificazione. La crescente propensione all'acquisto di beni costosi da parte di un pubblico che non batte ciglio di fronte a prezzi che superano l'anno di stipendio di un operaio non ha nulla a che vedere con gli scontati colpi di testa di certi nababbi. C'è chi regala la «Minaudiere Sphere», borsina di Louis Vuitton in oro giallo con 13.848 diamanti per un totale di 218,61 carati (800 mila euro) e chi ha prenotato l'ultimo pezzo dei 150 della collezione Animal World di Chopard, un orologio con scarabeo e una quantità indicibile di diamanti bianchi, gialli, brown e neri oltre a smeraldi, zaffiri e ametiste (675.980 euro).
Evvabè. Ma ogni giorno nelle nostre vie dello shopping accade qualcosa di incredibile. Le pasionarie dello stile Giorgio Armani, per esempio, perdono la testa per un prezioso abito bustier linea ad anfora in tulle ricamato con circa 350 mila perline sfaccettate color madreperla 50 mila paillettes cuvettes grigio iridescente, 220 mila paillettes azzurro iridescente. L'abito è doppiato con un tessuto grigio lucido plissé e per confezionarlo occorrono circa 80 ore mentre per la realizzazione del ricamo a telaio lavorano circa 5 ricamatrici per 180/200 ore (costa 14.800 euro). Che dire poi della chilometrica lista d'attesa per accaparrarsi le mitiche borse di Hermès? Un vero delirio. Le più amate sono la Kelly, consacrata al mito da Grace di Monaco nel 1956 e la Birkin, la borsa di forma trapezoidale più desiderata del mondo, disegnata nel 1984 da Jean Louis Dumas-Hermès dopo un volo Parigi-Londra accanto a Jane Birkin. L'attrice continuava a frugare nel caos apparentemente organizzato della sua pienissima borsetta, senza trovare ciò che cercava. Così il visionario Jean Louis le dedicò quel modello progettato sia per diventare capiente borsa da viaggio sia per essere elegante e quotidiana compagna di ogni donna che lavora. Entrambe in varie misure e pellami, dal vitello alla lucertola, dallo struzzo, al pitone, partono da una base di circa 5 mila euro per toccare gli oltre 30 in caso di coccodrillo ma anche i 90 per ordini speciali. Appartiene al lusso quotidiano in borsa anche la nuova IT bag «Gucci 1970» reinterpretazione di Frida Giannini, direttore creativo della maison, di un originale esibito all'epoca da Sophia Loren ed Elizabeth Taylor. La più amata è in coccodrillo verde con tracolla in catena e nappina di micro catenelle in ottone (22 mila euro). Si fanno carte false anche per il sandalo in karung e suede blu con zeppa rivestita da mosaico a specchio di Salvatore Ferragamo ispirato a modelli d'archivio (1.950 euro) mentre per calarsi nei panni di una principessa araba che l'ha coordinata con la parure di diamanti e acquamarine, molte donne sono in lista d'attesa per la décolleté spuntata «Summer Breeze» di René Caovilla con tacco e plateau ricoperti in legno di faggio tempestato di Swarovski azzurro cielo/mare (1700 euro).
La lista della normalità a prezzi incredibili si allunga se si pensa alla tiratura limitata e numerata di canotte in zibellino fatte per il mercato russo da Simonetta Ravizza e vendute nel corner dei magazzini Tzum a Mosca (8.000 euro al pezzo). C'è da scommettere che non solo le russe faranno il diavolo a quattro per comprarle ma che anche consumatrici sparse ai quattro angoli del pianeta. Una cosa simile sta accadendo per la limited edition color antracite di costume intero (850 euro) e due pezzi (750 euro) di La Perla illuminati da cascate di Swarovski. Fatti inizialmente solo per le boutique di Los Angeles e Londra, questi modelli sono stati distribuiti anche in quelle di Milano, Parigi, Roma, Hong Kong e Ginevra per via dell'altissima richiesta.
Chi ci vede chiaro in questo strano trend di consumi spendaccioni è bravo.
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