Cosa pensa il Cavaliere della magistratura italiana non è un mistero per nessuno. E dunque è piuttosto prevedibile immaginare come abbia reagito Silvio Berlusconi negli ultimi giorni al susseguirsi d'inchieste e richieste di rinvio a giudizio. Tutte, faceva notare in privato, «concentrate in Lombardia» per «ovvie ragioni elettorali». Certo, c'è anche la condanna a quattro anni per corruzione di Raffaele Fitto, arrivata un po' a sorpresa martedì sera. Ma anche in questo caso secondo l'ex ministro un link c'è. «Questa bella sentenza - attacca Fitto - è il benvenuto che la procura e il tribunale di Bari danno al presidente Berlusconi». Che ieri sera era atteso nel capoluogo pugliese per una manifestazione elettorale.
Il nodo del problema, però, è soprattutto la Lombardia. Che, insiste il Cavaliere nelle sue conversazioni private, «il Pd si vuole prendere per via giudiziaria». È per questa ragione secondo Berlusconi che sono «esplose» in questi giorni sia la vicenda Finmeccanica che quella della Fondazione Maugeri. La prima, con l'arresto di Giuseppe Orsi, lambisce in qualche modo la Lega visto che l'ad di Finmeccanica ha sempre avuto un ottimo rapporto con il Carroccio (anche se, fa notare Roberto Maroni, «è stato nominato dal governo Berlusconi e poi confermato da Monti che gli ha dato anche altre deleghe»). Mentre la seconda, con l'accusa di associazione a delinquere a carico di Roberto Formigoni, punta ai vertici del Pdl lombardo e di Cl. Insomma, un uno-due davvero pesante. Che per Berlusconi ha il solo obiettivo di «sovvertire l'esito del voto in Lombardia». Al Pirellone, dove una sconfitta potrebbe segnare la fine del centrodestra, ma anche al Senato visto che i 49 seggi di Palazzo Madama che assegna la regione più popolosa del Paese potrebbero essere determinanti. Ecco perché Berlusconi non esita a parlare di «manona giudiziaria» sulla campagna elettorale. Perché la convinzione, confida, è che l'operazione sia «orchestrata a tavolino» perché «facendo saltare il banco in Lombardia sono convinti di mettere definitivamente in ginocchio tutto il centrodestra». E in effetti se davvero arrivasse una doppia sconfitta (Pirellone e Senato), Pdl e Lega sarebbe a rischio implosione.
Ecco perché in serata, durante la manifestazione elettorale a Bari, il Cavaliere non ci gira troppo intorno. «Oggi dentro la nostra democrazia c'è un cancro, una patologia che si chiama magistratura», attacca. «Non tutti i magistrati - aggiunge - ma una corrente legata da un filo rosso che usa il potere dei giudici contro gli avversari per farli sparire». Ce n'è anche per Rivoluzione civile: «Solo in Italia si consente che un magistrato come Ingroia faccia fino al giorno prima il pm e il giorno dopo si candidi alle elezioni con i giustizialisti e contro i suoi stessi inquisiti, trasformati in avversari politici». «Se pensiamo che uno come lui aveva in mano le indagini sui rapporti tra Stato e mafia - aggiunge - vengono i brividi per il disgusto e l'incredulità».
Solo una battuta, invece, sullo strascico polemico che ha seguito la performance di Maurizio Crozza al Festival di Sanremo. «Non l'ho visto», spiega il Cavaliere durante La telefonata. E aggiunge: «È un boomerang per la sinistra. Ho già criticato abbastanza il fatto che Sanremo sia stato fatto ora».
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