Spese di rappresentanza senza limiti per il presidente della Camera. E la possibilità di accedere al fondo anche per i vice, per questori e segretari. Gianfranco Fini, non dovesse bastare il già cospicuo stipendio che percepisce, accumula anche un ulteriore serie di privilegi, ben superiori a quelli dei colleghi che non occupano la sua poltrona.
Li elenca ItaliaOggi. Se ogni deputato incassa ogni mese qualcosa più di 16.000 euro, tra diaria, indennità parlamentare e rimborsi vari, a Fini ne vanno di più. Un totale che supera i 20.000 euro, se si contano 4223,83 euro di indennità d'ufficio e un rimborso ulteriore per le spese telefoniche di 154,94 euro. Non solo. Analizzando il capitolo "Prerogative" dei documenti salta poi all'occhio la dicitura "plafond illimitato". Dunque non bastano le cifre di cui sopra. E ItaliaOggi sottolinea anche che in realtà le spese per cui Fini potrebbe avvalersi del plafond sono davvero limitate, considerando che si dota anche di un piccolo esercito di tredici persone di staff.
E se non bastasse, a usufruire del fondo spese non è soltanto il presidente della Camera. Ci sono anche i vicepresidenti (quattro), i questori (tre), i deputati segretari (tredici).
Quindi anche Antonio Leone, Rosy Bindi, Maurizio Lupi e Rocco Buttiglione. Che sebbene abbiano un'indennità d'ufficio minore, che si ferma a 2815,89 euro (e li porta a incassare poco più di 19.
000 euro al mese), hanno accesso a un fondo di rappresentanza di 12.911.42 euro all'anno. E - come Fini - franchigia postale, telefonini e auto di servizio. Oltre a una segretaria e a sette addetti. Il tutto in tempi di crisi e di governo tecnico. Molto poco sobrio.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.