I rottamatori d'auto, Salis cattiva maestra e l'ex paladino della sinistra: ecco il podio dei peggiori

La famiglia Elkann attacca la Meloni ma andare a picco è solo Stellantis. La Salis fa l'elogio dell'illegalità. Il vero volto del rapper ex maître à penser della sinistra chic. Ecco i peggiori della settimana

I rottamatori d'auto, Salis cattiva maestra e l'ex paladino della sinistra: ecco il podio dei peggiori
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Torna sul podio dei peggiori, questa volta al terzo posto, l’accoppiata perdente, Carlos Tavares e John Elkann, autori indiscussi del tracollo di Stellantis. Si è, infatti, appena chiuso un settembre tutto da dimenticare. Stime riviste al ribasso, tonfo in Borsa di quasi il 15% ma soprattutto un quadro più che allarmante: da inizio anno il gruppo ha pressoché dimezzato la capitalizzazione, mandando in fumo una quarantina di miliardi (euro più, euro meno). Dietro questi numeri drammatici, non c’è solo un comparto, quello dell’automotive, in profonda difficoltà. Ma anche, e soprattutto, strategie fallimentari e scelte aziendali profondamente sbagliate. Una su tutte: l'aver abbracciato, senza averne la forza e la tecnologia adeguate, una rivoluzione green imposta dall'Unione europea in un mercato in cui la concorrenza cinese è spietatissima. E dire che la famiglia Elkann, dalle colonne dei suoi giornali, ha a lungo tuonato (e ancora lo fa) contro il governo Meloni accusandolo di portare il Paese allo sbando. Ebbene, i numeri del sistema Italia raccontano di un Paese in salute e in crescita. Purtroppo non possiamo fare altrettanto con Stellantis. Il ché la dice lunga sulla capacità degli Elkann di leggere il presente per investire nel futuro.

Al secondo posto eccola nuovamente: Ilaria Salis. Inossidabile presenza nella nostra rubrica, più ancora di Aboubakar Soumahoro ai tempi d'oro, l'eurodeputata di Avs torna a tifare illegalità elogiando (sentite, sentite!) la "buona pratica" delle okkupazioni. Roba da mettersi le mani nei capelli! Ma ascoltate cos’ha sentenziato, a questo giro, la paladina dell’abusivismo: "Le occupazioni abitative rappresentano l’unica vera politica per il diritto all’abitare che esista in questo paese". Non contenta, se l'è poi presa con magistratura e polizia perché, guardate un po’, considerano le occupazioni "un crimine da punire severamente" e i delinquenti che occupano gli appartamenti di poveri disperati, che finiscono in mezzo a una strada, "una pericolosa associazione a delinquere". Un vero e proprio inno all’illegalità, in barba ai cittadini onesti che, pur facendo fatica, si rimboccano le maniche e pagano ogni mese l’affitto o il mutuo. Ma che altro potremmo mai aspettarci da una che ha disseminato debiti per oltre 90mila euro – debiti che non ha alcuna intenzione di pagare? Forse, ma lo diciamo sottovoce per non finire linciati dalla sinistra, non avrebbe dovuto essere premiata con uno scranno dorato a Strasburgo.

Al primo posto del podio dei peggiori della settimana l'ex maître à penser della sinistra chic, l'ex paladino della causa Lgbt, l'ex rapper influencer che sparge buonismo sui social: Fedez. Tempi duri per Federico Lucia, un tempo portato in palmo di mano, insieme all'ex moglie Chiara Ferragni, dai progressisti sempre in cerca di papi stranieri che portino avanti cause che non sono in grado di vincere da soli. Le notti violente nelle discoteche milanesi; la spedizione punitiva contro Cristiano Iovino, in arte "Jimmi palestra"; il dissing sboccato e machista con Tony Effe. Ma soprattutto il fil rouge con la Curva Sud: quelle dangerous liaisons con gli ultras rossoneri. Amicizie arci-note, anche perché il rapper milanese non ne ha mai fatto mistero: dai selfie sullo yacht al fine settimana parigino, tutto sbattuto sui social.

Quello che non si sapeva, però, è che con certi personaggi non proprio specchiati faceva affari: si va dall'organizzazione dei concerti al tentato blitz per prendersi la discoteca Old Fashion a Milano. Non c’è che dire: un soggetto degno della sinistra. Pd e compagni, i propri idoli, se li scelgono sempre col lanternino.

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