RomaNessuna retromarcia del governo sulla retroattività dei tagli alle detrazioni e deduzioni fiscali. Il testo definitivo della legge di Stabilità conferma che il nuovo limite di tremila euro alle detrazioni e la franchigia di 250 euro sulle deduzioni varrà anche per i redditi 2012, da dichiarare nel giugno prossimo. Saltano, tuttavia, sia la tassabilità delle pensioni di invalidità (ma non quelle di guerra) e il taglio alla retribuzione dei dipendenti pubblici per i primi 3 giorni di assistenza ai parenti disabili. Mentre ieri, il premier Monti ha firmato il decreto per la ripartizione dei fondi per il terremoto a favore di Emilia, Lombardia, Veneto, Umbria e Abruzzo. Le risorse, per oltre 91 milioni di euro, derivano dai tagli ai contributi a favore dei partiti e dei movimenti politici.
NUOVE TASSE PER 6,7 MILIARDI
Il governo cancella solo un paio di norme sulle pensioni d'invalidità e sull'assistenza ai disabili. Ma per il resto tutto come previsto: aumento di un punto dell'Iva da metà 2013, limite cumulativo di tremila euro alle detrazioni fiscali, franchigia da 250 euro per le deduzioni. Ma anche una serie di limature - ad esempio un aggravio sulla tassazione del Tfr - che complessivamente portano il maggior prelievo tributario 2013 a 6 miliardi e 700 milioni di euro, a fronte di tagli di spesa per 6 miliardi e 200 milioni. Viene anche stabilizzato l'aumento delle accise su benzina e gasolio che era stato deciso proprio per trovare risorse per i terremotati emiliani. L'unica carota in mezzo a tante bastonate è la riduzione delle prime due aliquote Irpef, per 4,2 miliardi. Ma non basta. «Mancano provvedimenti incisivi per la ripresa, in particolare per quanto riguarda ricerca, innovazione e infrastrutture - attacca il presidente di Confindustria, Giorgio Squinzi - sulle semplificazioni serviva un decreto, non un disegno di legge».
A RISCHIO IL TAGLIO IRPEF
Forse per la prima volta dall'ottobre scorso, le critiche a un provvedimento del governo sono così dure e trasversali. Provengono da tutti e tre i partiti che sorreggono l'esecutivo, persino dall'Udc, finora schierato con Monti. È probabile che in Parlamento si voglia intervenire sulla retroattività del taglio a detrazioni e deduzioni; ma il governo ha fatto sapere che, in questo caso, chiederà il rinvio al 2014 della riduzione della seconda aliquota Irpef (quella che dovrebbe scendere dal 27% al 26% sullo scaglione dai 15mila ai 28mila euro). Pd e Udc sarebbero disposti allo scambio, giudicando più equo il ripristino di detrazioni e deduzioni. I democratici puntano anche a stanziamenti a favore degli «esodati» più cospicui dei 100 milioni previsti. Mentre il Pdl si concentra sulla riduzione del peso fiscale della manovra. Tutti puntano ad aumentare la nuova tassa dello 0,05% sulle transazioni finanziarie (la Tobin tax) per trovare risorse aggiuntive.
AUMENTO ORARIO LAVORO INSEGNANTI
L'aumento dell'orario di lavoro per gli insegnanti, da 18 a 24 ore settimanali, comporta risparmi per oltre 720 milioni a partire dal 2014 (240 milioni nel 2013). Ma questo non consola i professori che si preparano a uno sciopero generale di categoria per il 24 novembre. Nel frattempo i docenti si asterranno dalle attività non obbligatorie e terranno assemblee in orario di lavoro il 13 novembre.
SEMPLIFICAZIONI-BIS E DECRETO SISMA
Il Consiglio dei ministri ha varato un nuovo disegno di legge semplificazioni che contiene, fra l'altro, la certezza dei temi per i permessi di costruzione.
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