I video coi cuccioli? Ci fanno lavorare di più

Uno studio giapponese rivela l'influsso benefico sulla produttività delle immagini di animali "carini"

Uno studio che ci giunge dal lontano oriente, mi porta a pensare a un film di fantascienza del 1973 (2022: I sopravvissuti, tratto da un magnifico libro di H. Harrison) in cui la terra è devastata dall'inquinamento e dalla sovrappopolazione. New York City, dove si svolge la storia, è un formicaio di 40 milioni di abitanti pressati in fatiscenti condomini, dove manca tutto, compresa la corrente elettrica. Il vecchio E.G. Robinson, psichicamente distrutto da un mondo che non gli appartiene più, decide di recarsi al Tempio dove si ha diritto a finire la vita tra infermiere premurose e documentari sulla vecchia Terra. Sulle note della Pastorale, il vecchio Robinson chiude gli occhi sereno, mentre su un grande schermo si susseguono le immagini di com'era il pianeta. Piante, fiori, fiumi, laghi, albe e tramonti, ma soprattutto tante immagini di giovani animali, cerbiatti, gattini, cuccioli d'ogni specie, accompagnano la mente del vecchio nell'oblio di ricordi amati e lontani.
Non siamo oggi ancora ai livelli del film di Fleischer, ma abbiamo altri dieci anni davanti e l'andazzo non è dei più promettenti. E allora che fare per migliorare il proprio benessere nella vita e sul lavoro, lottando contro una società che ci vorrebbe spremere fisicamente e psicologicamente come limoni? La risposta potrebbe essere contenuta nello studio dell'Università di Hiroshima (dove di stress un po' se ne intendono), in cui i ricercatori hanno esaminato gli effetti esercitati dalla carineria animale ((kawaii), sul comportamento umano.
I ricercatori giapponesi hanno sottoposto a tre esperimenti una cinquantina di giovani studenti impegnati nel raggiungere analoghi obiettivi di lavoro o di semplice gioco. Alla fine degli esperimenti è uscita una buona notizia. Chi si immergeva, per la propria ricerca, in quella che viene definita Internet Animal Matrix (praticamente l'insieme di video e fotografie di animali nello sterminato Web), ha superato di molto l'operato di chi non usava questo strumento, ma soprattutto era chi guardava video di cuccioli ad avere il sopravvento su chi si limitava a guardare documenti su animali adulti.
Nelle conclusioni del loro lavoro, i ricercatori scrivono che il kawaii non solo ci rende più sereni, ma è in grado di modificare il nostro comportamento, tanto da poter affermare che guardare documenti «tenerissimi» aumenta le possibilità di successo in progetti nei quali occorre dolcezza di carattere e sensibilità d'animo.
Il dottor Knapp, capo dei ricercatori, non è particolarmente sorpreso da questi risultati che confermano, a suo dire, lavori precedenti sugli effetti benefici di un atteggiamento attento e sensibile nei confronti del kawaii. Un altro studio di tre anni fa ha dimostrato la netta influenza positiva sulla destrezza nel lavoro degli operatori che erano soliti immergersi, ogni tanto, nell'Internet Animal Matrix, per bearsi della vista di cuccioli di gatto (i più popolari e gettonati) nelle loro molteplici pose che ispirano infinita tenerezza. Chi non guardava questi documenti, allontanava, nel tempo, i suoi successi operativi.

La spiegazione di tutto questo sarebbe una sorta di risposta «crociata» alle cure dei propri neonati, proiettata sulle espressioni tenere, buffe e delicate dei gattini, che con i baby umani hanno molto in comune.
E ora, se siete su Internet mentre lavorate ed entra il capo, ditegli che state guardando animali per aumentare il profitto lavorativo. E non fate i furbi: la tenera farfallina di Belen non vale.

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