Roma - Sbarchi, fughe, polemiche. È stata una Pasqua trafficata sulle coste a Sud della Sicilia, che ha riacceso i riflettori su Mare Nostrum, la task force messa in piedi dal governo Letta per affrontare l'emergenza migranti: ci costa 9 milioni al mese, vale a dire 300mila euro al giorno ma - secondo molti - finisce per attrarre invece che respingere i disperati con il sogno dell'Europa. Gli ultimi «acquisti» nel giro di poche ore tra domenica e ieri: tre sbarchi rispettivamente da 434, 176 e 218 persone a Pozzallo, nel Ragusano; un soccorso a opera della nave San Giorgio della Marina Militare per 321 migranti in difficoltà su un barcone di legno nelle acque a Sud di Lampedusa.
Il totale fa 1.149 immigrati smistati per lo più nell'ex centro di sperimentazione San Pietro, tra Comiso e Ragusa, e poi a Trapani, a Messina, a Siracusa, a Mineo, a Comiso e a Pozzallo. Strutture già traboccanti di disperati e messe a dura prova: così è stato un gioco da ragazzi per circa 300 eritrei fuggire dal San Pietro per cercare di raggiungere con ogni mezzo la Germania e altri Paesi europei. «Le strutture sono ormai al collasso. Il nostro centro può ospitare 180 immigrati e ne abbiamo dentro 284 - il grido d'allarme di Luigi Ammatuna, sindaco di Pozzallo -. In paese, cittadini, negozianti e albergatori si lamentano perché il turismo sta calando e scenderà ancora se questa emergenza continuerà».
Per Lega e Forza Italia la Pasqua 2014 resterà quella che sancisce il fallimento di Mare Nostrum. «La proposta della Lega in Parlamento: sospendere subito l'operazione Mare Nostrum, 300mila euro al giorno spesi dagli italiani per aiutare gli scafisti e incentivare l'invasione», scrive su Facebook il segretario della Lega Nord, Matteo Salvini. «Mare Nostrum è una sconfitta e un fallimento per tutti: per i profughi, per i quali è divenuto un irresistibile richiamo, trattati come carne da macello da scafisti; per il governo italiano, che ha di fatto messo a disposizione lo strumento ideale per permettere a questi criminali di organizzare al meglio i loro sporchi traffici; per un'Europa sempre sorda e lontana». Per il capogruppo del Carroccio al Senato, Massimo Bitonci, la conseguenza è una sola: «Alfano si è ridotto a fare da stampella a un esecutivo di sinistra falso buonista: lasci subito il ministero dell'Interno». Stesse parole da Forza Italia: «La Marina non può diventare un traghetto per clandestini. Siamo ormai alla farsa, con la segnalazione delle partenze da parte degli scafisti stessi, che fa scattare l'intervento delle navi italiane che portano da noi quantità sterminate di clandestini», accusa il senatore Maurizio Gasparri. Va controcorrente Mara Carfagna, secondo cui «sospendere Mare Nostrum sarebbe un imperdonabile errore» anche se il governo deve imporre «all'Europa nuove regole di cooperazione, ad esempio pretendendo che i migranti vengano immediatamente accolti in strutture di tutti i Paesi dell'Unione. Non possiamo sopportare da soli il peso della solidarietà».
Difendono la costosa operazione di salvataggio gli alfaniani. «Ormai sui temi dell'immigrazione siamo a chi li spara più grossa», dice il vicepresidente vicario del gruppo Ncd al Senato Laura Bianconi.
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