Il lato feroce: insulti ai cronisti e teoremi folli

Impazza la teoria del complotto: "Leccate le matite, solo così voto indelebile". Sui social network offese ai giornalisti che li criticano

Roma«Che m... di uomo... quelli come voi finiranno presto come meritano... sputati in faccia dalla gente» rutta su Twitter un grillino, urtato da un articolo non agiografico sul perito Casaleggio (no Tav che poi va in Tav). «Bisognerebbe venire sotto la vostra sede e prendervi a calci nel culo siete dei pezzi di m...!» commenta un altro portatore di democrazia dal basso (ma parecchio dal basso). Un altro cittadino modello Cinque Stelle, dopo averci dato dei «disonesti», discetta: «Falsi! Essere No-Tav non vuol dire essere contro un treno rapido operante su di una linea esistente!».

Ovviamente non è vero, la linea Tav tra Milano-Napoli non era affatto esistente prima che si bucassero montagne per crearne una apposta. Ma che importa, le balle sono quelle degli altri. Arriva l'altro docente di Infrastrutture: «Che c... c'entra il Frecciarossa con la Tav per le merci? Siete schifosi, andate affan...!». Ovviamente non è vero che la Tav Torino-Lione sia solo per le merci («Con la Tav Torino-Lione si dimezzano i tempi di percorrenza per i passeggeri, da Parigi a Milano da 7 a 4 ore», dossier del governo italiano), ma basta crederci e mandare al diavolo gli altri. «I No Tav sono contro la Torino-Lione, non contro l'Alta velocità! Bastardi!», ragiona un altro campione di civismo. Ovviamente è un'altra balla, i No-Tav contestano i cantieri Tav dappertutto, dal Terzo Valico Tav di Genova al tunnel Tav a Firenze, sempre spalleggiati dal M5S. Ma occhio a scriverlo, la libertà di stampa non è gradita (per non parlare dei giornalisti precari che, dice Grillo, siccome sono pagati poco scrivono solo bufale «senza controllare le fonti»).

La stampa italiana, da sinistra a destra, critica senza pietà Bersani, la Lega, Berlusconi, Monti, la Merkel, il Papa, senza subire minacce o insulti alla famiglia. Provate invece a scrivere che Grillo è spettinato o che Casaleggio ha la giacca sdrucita, vi malediranno, verrete linciati, perseguitati per giorni con commenti di inaudita violenza su internet, raggiunti dalla fatwa come bestemmiatori.

Chi non è allineato è per forza un venduto, un servo, un bastardo che «se ne andrà affan...», come ha ordinato Grillo ai consiglieri M5S in disaccordo. La logica Cinque Stelle discende da alcuni postulati conditi da paranoie complottistiche (l'ultima: «leccate la matita, solo così il vostro voto sarà indelebile»). Primo: tutto quel che scrivono i giornali è falso (una capolista grillina si è scagliata anche contro il Fatto perché si è permesso di scrivere che a Roma erano 100mila e non 800mila), e tutti sono finanziati dallo Stato («ma noi ve li toglieremo, paura eh?»). Che poi un giornale non sia finanziato dallo Stato, come non lo è il Giornale, non importa nulla, anzi è sicuramente una bugia.

Perché - secondo postulato - solo il blog dice il vero. Che poi siano balle, come che il Nobel Stiglitz abbia scritto il programma M5S, non importa. Perché «Grillo ha un sogno. E chi non sogna con lui, botte» (Ellekappa).

Commenti
Pubblica un commento
Non sono consentiti commenti che contengano termini violenti, discriminatori o che contravvengano alle elementari regole di netiquette. Qui le norme di comportamento per esteso.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica