"E noi che ci avevamo creduto. Imu prorogata, non tolta. Lo chiameremo Franceschimu". Al netto dell'ironia contenuta nel tweet del segretario de La Destra, Francesco Storace, la questione della tassa sulla prima casa rappresenta il primo banco di prova e il primo caso interno del nuovo governo.
Dopo le dichiarazioni fatte dal premier Enrico Letta nel suo discorso programmatico ("stop ai pagamenti di giugno"), la questione era rimasta sospesa sul filo del dubbio: abolizione, sospensione, proroga, restituzione? A chiarire, ma anche a scatenare un putiferio politico, ci ha pensato oggi il ministro per i rapporti con il Parlamento, Dario Franceschini. Che ha spiegato come"l’Imu non verrà tolta, ci sarà una proroga per la rata di giugno. Avremo quindi un problema di cassa per i comuni e ci sarà anche la questione di evitare l’aumento dell’Iva nell’estate 2013. Ci siamo appena insediati, ma la prossima settimana vareremo un provvedimento apposito. È comunque nostra intenzione evitare decreti legge omnibus".
Un pensiero ribadito dal ministro degli Affari Regionali, Graziano Del Rio: "L’Imu sarà sospesa per la rata di giugno con l’impegno ad alleggerirla, soprattutto per i meno abbienti". E sulla tempistica, Del Rio si è detto fiducioso che già per la prossima settimana il governo potrebbe fare un decreto sull'Imu e sull'Iva. Il punto sarà capire il contenuto di tale decreto.
Già ieri erano nati malumori all'interno del Pd. Stefano Fassina si chiedeva come finanziare la cancellazione dell'Imu e spiegava che sarebbe stato meglio "decidere subito di non aumentare l’Iva che colpisce molto di più i ceti bassi". Sulla stessa linea Rosy Bindi: "Ho sentito una data certa per l’Imu, ma non ho sentito una data certa per la soluzione degli esodati".
Contrari anche i sindacati. "Siamo contenti che ieri Letta abbia detto che a giugno non ci sarà la rata dell’Imu. Ma a noi non va bene abolire tout court l’Imu, perché così le risorse verrebbero sottratte a politiche più necessarie", ha dichiarato il leader della Cgil, Susanna Camusso, concludendo la riunione degli esecutivi unitari delle tre confederazioni sindacali.
Gli stessi malumori, ma di segno opposto, sono nati all'interno del Pdl, che considerava l'abolizione dell'Imu come una delle conditio sine qua non per dare la fiducia al governo. "Le parole del ministro Franceschini sull’Imu non le possiamo condividere e chiediamo al presidente del Consiglio Letta che chiarisca le intenzioni del governo in sede di replica al Senato prima del voto di fiducia", ha dichiarato il senatore Pdl, Altero Matteoli.
Silvio Berlusconi, arrivando in Senato, ha avvertito: "Certo che sono fiducioso sia sull’abolizione che sulla restituzione. Non sosterremmo un governo che non attua queste misure né lo sosterremmo dall’esterno. Abbiamo preso un impegno con gli elettori e vogliamo mantenerlo".
Dello stesso avviso il presidente dei deputati Pdl, Renato Brunetta, secondo cui "sull’Imu il Pdl non è disposto a trattare, gli accordi per sostenere il governo parlano di "eliminazione totale" su prima casa, terreni e fabbricati agricoli a partire da giugno con "restituzione" delle somme versate nel 2012. E quelle che valgono sono soltanto le parole del presidente del Consiglio".
Sull'Imu si è espressa pure l'Unione Europea. "Gli obiettivi di bilancio per l’Italia non cambiano e il nuovo governo dovrà dire come intende rispettarli senza nuovo indebitamento", ha dichiarato un portavoce della Commissione Ue a chi gli chiedeva se Bruxelles accetterebbe una abolizione dell’Imu.
Alla fine è intervenuto il premier che ha affermato: "Vale quello che ho detto qui in Aula". Enrico Letta aveva parlato della necessità di "superare l’attuale sistema di tassazione sulla prima casa" e di uno stop alla scadenza di giugno per dare il tempo di elaborare insieme una riforma complessiva".
Il viceministro Angelino Alfano ha poi rassicurato che "non c’è mai stato nulla da chiarire: c’è un fatto oggettivo, a giugno i cittadini non pagheranno l’Imu". E poi in serata sul suo profilo Twitter ha ribadito: "L’Imu sulla prima casa non si pagherà a giugno né più avanti, è un fatto oggettivo su cui non abbiamo alcun dubbio".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.