Ingroia a fianco del Movimento Arancione

In collegamento dal Guatemala con l'assemblea del Movimento Arancione di de Magistris, il pm si schiera: "Facciamo la nostra rivoluzione civile e io sarò nella partita, sarò al vostro fianco"

Antonio Ingroia alla presentazione del suo libro "Io So"
Antonio Ingroia alla presentazione del suo libro "Io So"

Un passo in avanti, ma senza camminare. Antonio Ingroia continua la sua marcia verso la politica non ufficializzandola ancora però. Da settimane il procuratore aggiunto di Palermo, ora in Guatemala per svolgere un incarico all'Onu, lancia piccoli sassi nello stagno della politica salvo poi ritirare la mano e smentire tutto. Giravolte, dichiarazioni prima rilasciate e poi smentite.

Adesso però, c'è un dettaglio in più che aumenta le probabilità di una sua discesa in campo nella Lista Arancione di Luigi de Magistris. Infatti, proprio in collegamento con l’assemblea del Movimento Arancione che si svolge al teatro Eliseo a Roma, Ingroia si è spinto oltre: "Chi vuole davvero cambiare le cose in questo Paese, deve avere il coraggio e la determinazione per fare una rivoluzione civile. Dico la "nostra" rivoluzione civile perché io sarò della partita. Sarò al vostro fianco, dall’Italia o dal Guatemala, farò la mia parte".

Dopo aver definito una sentenza politica quella della Corte Costituzionale sul conflitto di attribuzione sollevato dal Colle nella vicenda delle intercettazioni di Giorgio Napolitano con l'ex ministro Nicola Mancino e dopo aver più volte espresso considerazioni politiche in qualità di magistrato partecipando a convegni di partito e ricevendo sanzioni e reprimenda da Anm e Csm, Ingroia continua a stare con un piede in due scarpe.

Si espone quanto basta per poter sparare bordate contro Berlusconi perché "l'Italia ha bisogno di noi. Siamo alla fine di un ventennio devastante, il berlusconismo ha lasciato solo macerie. Di fronte a tutto questo c’è bisogno di una scossa, abbiamo bisogno di una risposta della società civile che è chiamata a salvare un Paese sull’orlo del baratro. Bisogna voltare pagina, crederci e avere il coraggio delle responsabilità per liberare l’Italia dalle mafie e dalla corruzione, restituendo legalità e dignità al Paese".

Un altro indizio a favore della discesa in campo del pm è rappresentato dal fatto che il sindaco di Napoli ha annunciato che non si candiderà personalmente e che continuerà a fare il sindaco, "anche perché credo sia ora di dire basta ai partiti personali dei Berlusconi, dei Di Pietro, dei Casini, dei Fini".

De Magistris ha più volte tessuto le lodi di Ingroia e qualche giorno fa si espresse in questi termini: "Sono un suo amico da anni, come posso non auspicare che una persona come lui possa essere di aiuto al Paese?".

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