Intelligence, il governo gioca la carta De Gennaro

Intelligence, il governo gioca la carta De Gennaro

«Si temeva un salto di qualità e c’è stato. La situazione è preoccupante, molto preoccupante». La rivendicazione anarchica per l’attentato all’Ad di Ansaldo Nucleare, Roberto Adinolfi, allarma Massimo D’Alema. A proposito della «firma» sull’attacco, quella del «nucleo Olga» della Federazione anarchica informale, il presidente del Copasir ricorda come «questi gruppi hanno una struttura diversa rispetto a quella tradizionale delle Br», poiché «sono delle cellule, hanno una forma di terrorismo più spontanea e meno organizzata». Ma non per questo, continua D’Alema, sono meno pericolosi: «Già si erano resi responsabili di altri fatti, si temeva un salto di qualità e c’è stato».
Baffino ieri ha salutato con soddisfazione il giro di nomine nell’intelligence voluto dal governo Monti: Gianni De Gennaro lascia l’incarico al Dis (era già in scadenza) e guadagna la «promozione» al vertice dell’Autorità delegata per la sicurezza della Repubblica. Invece di fare le valigie a fine mandato (era già indicato tra i papabili alla successione di Orsi in Finmeccanica), De Gennaro - recentemente infangato dalle false accuse di Ciancimino jr, poi arrestato - sale di grado e diventa sottosegretario, con la stessa delega ai servizi che aveva Gianni Letta. La sua nomina raccoglie il plauso trasversale della politica, con l’eccezione dell’estrema sinistra e dell’Idv che gli rinfacciano il coinvolgimento per i fatti del G8 di Genova (anche se l’ex Capo della ps è stato definitivamente assolto «perché il fatto non sussiste») e il sospetto che «dopo la nomina odierna possa percepire surrettiziamente somme di denaro estranee a quella di sottosegretario». A occupare il suo vecchio ufficio al Dis, l’organismo di coordinamento dei Servizi, arriva invece un diplomatico, Giampiero Massolo. Ossia l’uomo che a novembre scorso sembrava destinato a diventare titolare della Farnesina nel neonato governo Monti, ma che poi fu superato da Terzi. Per il ministro mancato, che era rimasto al suo posto di segretario generale del ministero degli Esteri dal 2007 a ieri, la nuova poltrona sa di «risarcimento».
Massolo è considerato vicino a Gianfranco Fini, del quale è stato capo di Gabinetto nel biennio in cui il presidente della Camera era titolare degli Esteri, anche se rifiuta l’etichetta di «finiano». Era stato sfiorato anche dal caso Montecarlo, poiché proprio dall’ufficio di Massolo erano partite le mail dirette al consolato italiano a Miami per sottoporre le «aspirazioni» a divenire console onorario di Saint Marteen di Francesco Corallo. Il capo del gruppo Atlantis, nel cui ristorante ai Caraibi nel 2004 fu immortalato proprio Fini, e per il quale lavorava anche il broker Walfenzao, a cui era intestata la società di Saint Lucia che comprò la casa nel Principato di Monaco da An.

Secondo fonti di intelligence, la nomina di Massolo al Dis sovrintenderà alla riorganizzazione dell’intelligence in una nuova logica di «internazionalizzazione» dei servizi (alla luce anche della figuraccia fatta con l’avvertimento, a cose fatte, da parte degli inglesi, del blitz in Nigeria in cui morì l’ingegnere Lamolinara). Non è la prima volta di una feluca al coordinamento dell’intelligence quando a capo del Cesis Andreotti piazzò l’ambasciatore Francesco Paolo Fulci. Vent’anni fa.GMC-MMO

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