Intelligenza artificiale contro la corruzione: via libera all’ordine del giorno sugli appalti

Messina (Fdi): "Così rendiamo il sistema più trasparente e tracciabile. Le nuove tecnologie aiuteranno i funzionari"

Intelligenza artificiale contro la corruzione: via libera all’ordine del giorno sugli appalti
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L'Intelligenza artificiale come «arma» per combattere la corruzione. Manlio Messina (foto), parlamentare di Fdi, esulta per l'approvazione di un ordine del giorno che impegna il governo ad adottare in via obbligatoria sistemi d'Ia negli appalti pubblici. Se l'obiettivo chiave è combattere la corruzione, gli obiettivi secondari sono almeno due: favorire la digitalizzazione e rendere sempre più trasparente la Pubblica amministrazione. Il provvedimento non vale per tutti i tipi di lavori ma soltanto per quelli «di valore o superiore a 150mila euro», spiega il meloniano al Giornale. Nel tempo, molti governi hanno riformato la normativa sugli appalti. Ma Messina evidenza alcune criticità che permangono nel sistema: «Opacità dei processi, scarsa tracciabilità e - in alcuni casi - fenomeni di corruzione e favoritismi», elenca. La convinzione dell'esponente di Fdi è che l'intelligenza artificiale possa «eliminare molte di queste distorsioni». Se non altro perché consente di «standardizzare i procedimenti, evitare le discrezionalità e rendere tutto più tracciabile». Gli esseri umani resteranno al centro. E non avverrà una sostituzione. «Non parliamo di una macchina che decide al posto del funzionario, ma di uno strumento di supporto: potrà analizzare i dati, controllare la coerenza delle offerte, segnalare anomalie, garantire che tutto avvenga secondo criteri oggettivi», argomenta Messina. Nel testo, il deputato ha invitato l'esecutivo a valutare l'utilizzo dell'Ia in altri settori della Pubblica amministrazione. Lo scopo, insomma, è anche andare oltre gli appalti. La novità principale riguarderà la tempistica della nomina dei componenti delle commissioni. «A differenza di come avviene fino ad ora - continua il deputato - dove i componenti delle commissioni di gara vengono pubblicati 30 giorni prima dell'esito della gara, attraverso questo ordine del giorno i componenti verranno pubblicati nel momento in cui la gara viene aggiudicata».

La conseguenza diretta è che i componenti delle commissioni, non essendo conosciuti prima dell'esito, non potranno essere «avvicinati». Del resto nessuno, prima di quel momento, conoscerà i loro nomi. L'intelligenza artificiale avrà pure il compito di «valutare i requisiti» dei componenti delle commissioni.

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