RomaMonti mette il turbo e tira un sospiro di sollievo: andrà avanti con più slancio dopo il summit con lAbc, definito «positivo» dallentourage di Palazzo Chigi. Lintesa di massima tra Alfano, Bersani e Casini dà forza al governo soprattutto sul tema che sta più a cuore al premier: la riforma del welfare. Ma anche sulla giustizia si sono poste delle buoni basi per la riforma. Lo dice a chiare lettere, il Professore: «La riforma del mercato del lavoro è anche oggi un tema cruciale e una priorità per il governo», afferma in occasione della consegna del premio Marco Biagi, in corso ieri a 10 anni dalla morte del giuslavorista ucciso dalle Br. Il governo andrà avanti anche senza il benestare della Cgil che ieri sè messa di traverso sullipotesi di riforma e ha mostrato i muscoli. Ma il premier non se ne cruccia: sa che, a differenza della riforma delle pensioni, le occasioni per discutere con le parti sociali non sono mancate. Adesso cè da prendere una decisione in fretta, anche perché - questa la carta fatta pesare anche durante il vertice con i leader dei partiti di maggioranza - «siamo ancora sotto osservazione e non siamo ancora al sicuro dai giudizi della comunità internazionale».
Incassato lappoggio di massima da Pdl, Pd e Terzo polo, il premier può sperare di superare anche lo scoglio relativo alla giustizia, da sempre terreno di scontro tra i poli. Anche su questo tema Monti ha tirato fuori il «jolly» europeo: «Sulla corruzione bisogna fare qualcosa perché ce lo chiede lEuropa». Tutti daccordo, anche il Pdl, che ha potuto sottolineare come il disegno di legge contro la corruzione porti la firma del governo Berlusconi e dellallora Guardasigilli, Alfano. Sarà il ministro della Giustizia Paola Severino a proporre delle modifiche con un emendamento nelle prossime settimane o forse mesi. In più, il Pdl ha incassato limpegno ad affrontare la spinosa questione delle intercettazioni, tabù durante il precedente governo. Sulla legge sugli ascolti sarà Palazzo Chigi a presentare un nuovo testo, previo accordo tra i partiti. Di contro, il Pdl sarebbe disposto ad ammorbidire la propria posizione sulla norma relativa alla responsabilità civile dei giudici (pur senza cedere al principio del «chi sbaglia paga»), evitando così la guerra aperta con le toghe. A fare da mediatore, il Guardasigilli, ministro apprezzato da tutti. Sintetizza Casini: «Abbiamo fiducia nel ministro - spiega il leader dellUdc - ci sono alcuni punti da risolvere: il ddl anticorruzione, le intercettazioni telefoniche che né Berlusconi né Prodi hanno portato a compimento, la responsabilità civile dei giudici. Insomma un pacchetto importante».
Resta sul tavolo la questione della Rai ma anche su questo fronte Palazzo Chigi pensa di trovare la soluzione a breve. Il problema è che il nodo di viale Mazzini si intreccia e si ingarbuglia con la questione delle frequenze televisive. Sul tema le posizioni dei partiti rimangono distanti, con il Pdl arroccato sul «nessun intervento del governo in materia», mentre il Pd continua a dichiararsi indisponibile a un rinnovo del consiglio damministrazione con lattuale legge Gasparri. Ma si intravede un compromesso, più probabile dopo le elezioni amministrative di metà maggio. Laccordo potrebbe essere il seguente: Monti vuole un «super direttore generale» che faccia da commissario per risanare i conti: il Pd rinuncia a chiedere una riforma della governance della Rai che riduca i consiglieri da 9 a 5; il Pdl cede sul nome dellattuale direttore generale della Rai, Lorenza Lei, difesa da tutto il partito ma in particolar modo da Romani e Gasparri, che in serata avverte: «Il super dg è incostituzionale». La Lei, raccontano, avrebbe suscitato qualche disappunto nel ministro dello Sviluppo Passera per la recente intervista su ilSole24Ore nella quale vantava la chiusura di un bilancio in attivo. In ogni caso circolano più nomi alla sua successione anche se in pole resta Enrico Bondi, il liquidatore di Parmalat.
Anche sulle frequenze tv entra in gioco la commissione Ue, che di recente ha chiesto al governo dei «chiarimenti» sul beauty contest.
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