«La paghetta va data per responsabilizzarli a gestire un budget di bilancio personale. I lavoretti in cambio non servono». Maria Teresa Cometto è giornalista e autrice, assieme al marito Glauco Maggi, del libro «Figli § Soldi». Con questa pubblicazione è arrivata, dopo un'approfondita analisi a conclusioni diametralmente opposte a quelle dei ricercatori inglesi.
Allora gli scienziati inglesi sbagliano a dire che la paga va data in cambio di servizi?
«Io non la penso così. Per esempio, a scuola i bei voti sono valori che si devono conquistare a prescindere dalla ricompensa. I lavori in casa, invece, vanno fatti in quanto membro della famiglia, altrimenti si dovrebbe dare un salario a ogni mamma».
Ma con lo paghetta cosa devono farci i ragazzi?
«Andrebbe divisa in tre parti: per la spesa corrente, per progetti a lungo termine, per la beneficenza. Così la paghetta diventa un extra che aiuta i ragazzi a darsi delle priorità».
Da che età è opportuno allungare dei soldi?
«Appena i bambini cominciano a chiedere monetine per caramelle o gelati. Quindi dalla elementari».
Negli Usa va molto di moda la paghetta?
«Sono abituati a fare lavori veri fin da piccoli: come vendere limonata per strada».
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