Per le femministe del Pd la Meloni "fa la vittima"

Schlein e Boldrini: Landini equivocato, ora basta strumentalizzazioni. Durissima l'ex ministra Lezzi

Per le femministe del Pd la Meloni "fa la vittima"
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Le femministe del Pd sono sparite. Introvabili. Si scorrono agenzie e le pagine di giornali per trovare uno straccio di dichiarazione di solidarietà al presidente del Consiglio Giorgia Meloni dopo l'insulto rivolto dal capo della Cgil Maurizio Landini: "È una cortigiana". Nulla. Mute. Poi di colpo spunta la segreteria dem.

Elly Schlein accusa Landini? No. La colpevole (di vittimismo) è Meloni: "Mi pare che già lo stesso Landini abbia chiarito che non intendeva dare della prostituta alla premier, più utile che fare dissertazioni sui termini è che la premier la smetta di fare la vittima e si occupi delle vittime vere di violenza, quindi rinnovo l'appello a lavorare insieme sulla repressione ma anche sulla prevenzione della violenza di genere. Invito la premier a smetterla di fare la vittima ogni giorno: provi a governare, evitiamo di discutere ogni giorno di lei", ribalta la leader dem al Tg di Sky.

Poi ecco che arriva la dichiarazione di Laura Boldrini che riesce in un meraviglioso capolavoro. Pur di non schierarsi con Meloni giustifica Landini e accusa la premier di vittimismo. Chapeau. "Direi alla maggioranza di non strumentalizzare le parole di Landini, per nascondere altro, perché è evidente che c'è stato un equivoco. Non bisogna fare vittimismo" dice in una intervista a La Repubblica. "Ascoltando per intero l'intervento di Landini è chiaro che il segretario volesse dire che Meloni fa parte della corte di Donald Trump, come se stesse usando quel termine al maschile e non al femminile" continua l'ex presidente della Camera. Il copione è studiato. Landini equivocato, Meloni fa la vittima.

Si dissocia dal coro delle femministe a giorni alterni Barbara Lezzi, ex ministro del governo Conte che invece prende le difese della capa di Fdi: "Landini le ha rivolto un insulto sessista, inaccettabile, squallido. Nel definirla cortigiana, che ha un chiaro significato e non si deve girarci attorno, è precipitato nel girone degli uomini senza argomenti che, quando hanno a che fare con una donna, liberano la loro pochezza e la definiscono donna di facili costumi. Che schifo". "Landini non merita di rappresentare i lavoratori e le lavoratrici per tante, troppe mancanze - aggiunge - ma l'insulto sessista è davvero insopportabile".

Altre donne di sinistra si sfilano dal lodo Boldrini-Schlein ("un equivoco"). Elisabetta Gualmini per esempio. Ma anche Pina Picierno ed Elena Bonetti. Mentre nella sua rubrica su Repubblica Concita De Gregorio, altra icona delle femministe rosse, ironizza: "Dire cortigiana era un buffetto, bisognava solo rispondere a tono, facendo ridere altrettanto".

Le uscite di Boldrini e Schlein non lasciano indifferenti, invece, le donne di destra. Augusta Montaruli, vicecapogruppo Fdi alla Camera mette nel mirino la segretaria Pd: "Conferma l'ipocrisia della sinistra secondo la quale è consentito a un uomo di sinistra rivolgere insulti volgari e sessisti a una donna di destra. Per fortuna c'è una premier come Giorgia Meloni a rappresentare l'emancipazione femminile in Italia e non una come la Schlein abituata a giustificare le più bieche forme di maschilismo".

Anche Michaela Biancofiore scende in campo in difesa della premier: "Peggio delle volgarità di Landini rivolte alla nostra presidente del Consiglio c'è una donna che, invece di difenderla da questa forma di machismo della peggior specie, arriva a parlare di vittimismo. Già ieri le spiegazioni del segretario della Cgil erano la classica toppa peggiore del buco". Nulla da fare. L'insulto sessista di Landini non scalda le piazze. Le donne vanno difese. Sempre. Quando sono di sinistra.

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