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Ispettori fiscali senza laurea: così gli accertamenti sono nulli

Silvio Berlusconi è innocente. Silvio Berlusconi non ha commesso alcun reato. Silvio Berlusconi non poteva essere processato. Perché? Semplicemente perché, dal 1990 ad oggi, tutti i dirigenti del ministero delle Finanze sono fasulli. Ciò significa che qualunque dirigente abbia firmato i ruoli di riscossione e le cartelle esattoriali emesse dagli uffici finanziari, non era abilitato a farlo in quanto privo del titolo giuridico che consente a chi rappresenta la pubblica amministrazione di impegnarla verso l'esterno. In più tutti i concorsi che nel frattempo sono stati banditi dal ministero delle Finanze successivamente al 1990, sono illeciti e illegittimi e conseguentemente i dirigenti vincitori sono fasulli e oggi «usurpatori» dei posti dei veri dirigenti che erano in servizio prima di loro e che, all'improvviso, sono stati retrocessi in carriera. Il che significa che anche tutti gli accertamenti fiscali sottoscritti da quei dirigenti che hanno trasmesso ai giudici penali la presunta evasione fiscale a carico di Berlusconi sarebbero illegittimi.
Una pazzia? Forse. Ma che prende corpo da una storia vera. E non parliamo di colpe specifiche e nemmeno di riconoscenza nei confronti del primo contribuente dello Stato, ma semplicemente di quella strana parola: giustizia. Non è bastato che il Cavaliere mostrasse le prove schiaccianti sulla sua estraneità ai fatti riferiti alla sentenza sui diritti Mediaset, e di non aver mai avuto rapporti con Frank Agrama. Per i giudici statunitensi Agrama ha frodato Mediaset e l'amministrazione Usa. Per quelli italiani è colpa solo di Berlusconi.
Ma spunta una storia dalla Sardegna, precisamente da Cagliari, su una ex Intendente di Finanza, Maria Rosaria Randaccio, la cui vicenda personale si intreccia con quella pubblica di Silvio Berlusconi. La dottoressa Randaccio viene cacciata senza preavviso dopo trent'anni di servizio, malgrado gli svariati encomi appesi al muro per meriti professionali. Dopo aver diretto la commissione tributaria di Cagliari, nel 1999 le stroncano la carriera. Il suo incarico viene affidato ad una semplice impiegata senza concorso né laurea. Lo dice la legge. Lei viene inquadrata nella nona qualifica funzionale riservata ai semplici impiegati (istituita nel 1986 e riservata alla nuova categoria dei quadri), per cui tutti i dirigenti del ministero delle Finanze vengono retrocessi in carriera. Il ministero bandisce concorsi ai quali possono accedere anche candidati non in possesso di requisiti dirigenziali per i posti vacanti, scippati ai dirigenti assunti secondo la direttiva ordinaria disciplinata nel lontano 1972. Ecco perché gran parte degli avvisi e degli accertamenti fatti dall'Agenzia delle Entrate e delle cartelle esattoriali notificate da Equitalia sarebbero nulli con un concreto rischio di danno erariale.
Lo scandalo, in verità, era già venuto fuori con una sentenza del Tar del Lazio (confermata alcuni giorni fa dal Consiglio di Stato) che bloccò le nomine a dirigenti negli uffici delle Agenzie delle Entrate, nei confronti di numerosi funzionari che, non avendo svolto il concorso previsto per legge, erano privi dei titoli da dirigenti. Su un organico di 1.167 dirigenti solo 400 posti risultano coperti da dirigenti abilitati, ovvero assunti tramite concorso come avveniva prima, mentre gli altri 767 incarichi sono stati conferiti all'esterno, su «nomina». Raccomandati insomma, perlopiù figli o parenti di magistrati.
Seguendo questo semplice ragionamento alcuni si sbilanciano nel dire (ma ovviamente illustri giuristi dibattono su questo punto) che se un dirigente è privo di qualifica, anche l'atto che firma è nullo. Nulli quindi gli accertamenti, nulle le iscrizioni a ruolo dei tributi, nullo il controllo sulle dichiarazioni dei redditi e nulle le cartelle esattoriali di Equitalia.
Tornando a bomba sulla questione, Silvio Berlusconi non poteva essere processato. I giudici non potevano decidere su un reato fiscale, penalmente rilevante, senza esserne investiti da una autorità finanziaria competente, attraverso un rapporto firmato da chi aveva potere di firma. Un'impalcatura accusatoria contro Berlusconi nulla ab origine.
Fine della storia: Silvio Berlusconi è accusato di frode fiscale. La dottoressa Randaccio nel 2010 viene prepensionata e da 13 anni aspetta di veder riconosciuti i propri diritti. E in Italia è in atto un colpo di Stato.

Perlomeno fiscale.

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