Possibile che gli italiani al volante siano i più pericolosi d'Europa? Crederci fa un certo effetto e probabilmente, per una questione di orgoglio misto sopravvivenza, ci farà scuotere la testa. Ma inchieste recenti pare lo confermino. Secondo uno studio realizzato nell'ambito del progetto europeo multicentrico Druid (Driving under the Influence of Drugs, Alcohol and Medicines) dal 2006 al 2011 l'Italia ha la percentuale maggiore di guidatori trovati positivi all'alcoltest. Il nostro Paese ha raggiunto il triste primato in Europa con 8,5 persone positive su 100. Al secondo posto il Belgio (6), seguito da Polonia (5) e Spagna (4). Ma non è tutto: siamo anche al primo posto per numero di autisti positivi ad alcol misto ad altre sostanze vietate: 1,2 italiani pizzicati ogni 100.
In effetti anche l'Istat nel suo ultimo rapporto «Uso e abuso di alcol in Italia» aveva lanciato l'allarme: secondo il report infatti il consumo giornaliero di alcol nel nostro Paese sta scendendo, ma aumentano le bevute fuori pasto e i bevitori occasionali (dal 35,8% del 2002 al 42,2% nel 2012). E probabilmente sono proprio questi ad aver permesso la scalata della classifica dei «beoni» europei al volante. In particolare secondo l'Istat su questi dati pesa ancora molto il binge drinking, ossia l'assunzione di cinque o più bevande alcoliche in un intervallo di tempo più o meno breve. Il 6,9% dei consumatori di alcol ha infatti dichiarato di stordirsi con questa pratica importata dagli Stati Uniti e ben diffusa fra i bulli delle scuole superiori e delle università. È l'istituto di fisiologia clinica del Consiglio nazionale delle ricerche di Pisa ad aver pubblicato i dati più aggiornati sul fenomeno, analizzando un campione di 45mila studenti delle scuole superiori: il 35,1% di loro ha dichiarato di fare binge drinking e tra questi il 60% dei maschi e ben il 68% delle femmine, registrando un autentico boom fra le donne laureate.
«I dati sugli italiani ubriachi al volante sono spaventosi» commenta il presidente di Asaps Giordano Biserni: «Significa che su due milioni di controlli annuali della polizia stradale ci sarebbero circa 170mila italiani positivi all'alcoltest. In ogni caso penso che dal 2009 al 2011 si siano fatti grandi passi avanti per la sicurezza: sono state inasprite le pene per chi guida sotto l'effetto di alcol o droga ed è stato aggiunto il nuovo articolo 186 bis con il divieto assoluto di assumere alcol per neopatentati e autisti di professione. Personalmente più dell'alcol però mi preoccupa la nuova ebbrezza del terzo millennio: il cellulare alla guida. Per questo non esistono leggi adeguate e gli italiani continuano a fare sempre più incidenti mortali per distrazione».
In effetti le parole di Biserni raccolgono a pieno il concetto di una ricerca americana dal titolo «Guida distratta: l'invio di sms e l'uso del telefonino dovrebbero essere vietati?». Chi invia un sms alla guida distoglie gli occhi dalla strada per circa 4,6 secondi e questo, a una velocità media di 50 km l'ora, significa percorrere la lunghezza di un campo da calcio ad occhi bendati. Ma la notizia non è questa. La notizia è che noi italiani anche in questo caso siamo sul podio incontrastati: in Europa siamo i primi per utilizzo del cellulare durante la guida.
thomas.leoncini@libero.it
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