«L’Imu sarà una beffa per i Comuni se non ci lasciano la prima rata»

«L’Imu sarà una beffa per i Comuni se non ci lasciano la prima rata»

RomaAlessandro Cattaneo, primo cittadino di Pavia, con i suoi 32 anni è il sindaco più giovane d’Italia. Ma sull’Imu non ha timori reverenziali: «Martedì prossimo, assieme ai colleghi dell’Anci, vedremo Monti. Sbatteremo i pugni sul tavolo e ci dovrà ascoltare».
Sindaco, facciamo chiarezza sulle cifre: quanto vale questa benedetta Imu?
«Il governo insiste: 12,2 miliardi. In realtà molto meno. Abbiamo fatto i conti con la nostra Ifel, istituto per la finanza e per l’economia locale: Mancheranno più o meno 1,5 miliardi».
Ma perché scusi?
«La legge è molto complessa: ci sono le franchigie, le agevolazioni per i figli a carico, le compensazioni. Vedrà che abbiamo ragione noi. E per noi non sarà una soddisfazione dire “te l’avevamo detto”».
Vi lamentate perché secondo voi il gettito non va ai Comuni ma all’erario. Ma Monti contesta: a Roma 8,9 miliardi, il resto ai Comuni.
«Mente. O meglio: dimentica di dire che noi avremo un taglio dei trasferimenti pari al gettito dell’Imu. E poi c’è un’altra cosa che Monti non dice».
Sentiamo.
«L’introito della prima rata andrà totalmente a Roma. Ai Comuni le rate successive. E sarà un disastro».
Addirittura?
«Sì perché a dicembre, quando si dovrà pagare l’ultima rata e il conguaglio, e si vedrà la reale corrispondenza tra il reale e il preventivato, 8mila Comuni potrebbero trovarsi con le casse vuote».
Ahi. Ma le soluzioni?
«Ci tolgano pure i trasferimenti, ma il governo ci lasci tutta l’Imu. O quantomeno la prima rata».
Ma lo Stato ha bisogno di soldi. Dove li va a prendere?
«Tagli. Lo Stato riduca gli sprechi suoi e quelli delle Regioni dove, nella sanità, la spesa è fuori controllo. La spending review noi Comuni la facciamo tutti i giorni».
Lo dicono tutti.
«Le faccio degli esempi. Nel 2008 il mio Comune spendeva 380mila euro in consulenze. Ora 35mila. Avevo 16 dirigenti, ora 9. E non ho più il direttore generale. È sufficiente?».
Secondo lei lo Stato non farà altrettanto?
«I segnali non ci sono. Ma lo sa che c’è un accordo tra il ministro Patroni Griffi e i sindacati per ritoccare la legge Brunetta? Se va in porto sono pronto alle barricate...».
Quale accordo, scusi?
«Vogliono tornare a ridiscutere alcuni princìpi tra cui la responsabilità individuale dei dipendenti. E in generale si vuole dar maggior peso ai sindacati».
Dica la verità: lei ha il dente avvelenato con il governo.
«Ma scusi: sta buttando al macero il federalismo fiscale e con i Comuni sta facendo esattamente come la Merkel».
Troppo rigore che porta al decesso?
«Ma lo sa che io a Pavia posso spendere il primo euro soltanto dopo aver accumulato 8,4 milioni di euro? Nel 2009 mi erano sufficienti 100mila euro».
Chiederete a Monti di rivedere anche il patto di bilancio interno?
«Ma certo! Così si deprime troppo l’economia, i fornitori non vengono pagati e le nostre aziende chiudono».
Secondo lei è ragionevole l’Imu una tantum?
«Assolutamente sì. Ha ragione Alfano e lo dirò a Monti martedì prossimo».
Senta, lei è il più giovane sindaco di un capoluogo di Provincia. Vuol fare il Renzi del Pdl?
«(Ride). Voglio fare bene il Cattaneo ma mi piace che il partito dia voce ai giovani. A questo proposito ho organizzato “Formattiamo il Pdl”: un modo per aprire il partito alla generazione Twitter».


Aveva 15 anni nel ’94, quando Berlusconi fu premier per la prima volta. Che significato ha avuto o ha ancora per lei?
«Il suo messaggio resta vincente: più libertà, Stato più leggero, addio alle liturgie della politica».

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica