L'affondo Quale ingaggio percepiscono gli artisti alle kermesse?

Roma«Pagammo dieci milioni di lire in nero a Beppe Grillo per il suo spettacolo». In collegamento con La Zanzara, Radio24, c'è Giovanni Guerisoli, ex responsabile amministrativo della Cisl. Il sindacalista racconta di una festa a Numana in cui si sarebbe esibito il comico genovese, anno 1999. I conduttori gli chiedono più volte di ripetersi. «Le cose andarono esattamente così, ha voluto dieci milioni senza ricevuta», dice Guerisoli, «I soldi li abbiamo dati a Grillo personalmente», beccandosi le critiche per un tale pagamento contro ogni regola.
La telefonata arriva proprio nel giorno della guerra tra i comici, lo scontro innescato dal leader del Movimento 5 stelle contro Roberto Benigni per il suo compenso alla Festa dell'Unita. «Beppe, un comico che attacca un altro comico è una brutta cosa da vedere»: il blog di Grillo ieri è andato in corto circuito. Vanno bene, benissimo, le sparate su Bersani «fassista». Ma ieri, nella furia contro il Pd, il guru genovese ha travolto gli artisti ospiti delle feste dell'Unità. Ed è stato criticato anche dai suoi grillini. Quanto incassano? Nessuno escluso. Compreso Roberto Benigni. Benigni che alla festa dell'Unità di Reggio Emilia, due giorni fa, aveva preso un po' in giro il «collega». Ogni tanto Beppe diventa volgare, aveva detto il premio Oscar sul palco, «al punto di fare cose che Bossi sembra Lord Byron».
Non l'ha citato per nome, ma il Piccolo Diavolo viene inserito da Grillo nella home page del suo blog mentre abbraccia Bersani, proprio sopra il titolo del post sulle feste estive del partito: «Domande perdute nel vento». Il comico cinque stelle vuole insomma sapere dove raggranella i soldi il Pd per organizzare le sue numerosissime kermesse di salsicce e politica sparse per l'Italia. «Gli incontri annuali per riflettere sul futuro della nazione (il passato e il presente se li sono già giocati) del pdmenoelle costano una cifra. Ma quanto esattamente?». E: «Con che soldi sono organizzati? Forse quelli del finanziamento pubblico o grazie alla generosità di imprenditori “amici”?». Gli artisti invitati sul palco «lo fanno per solidarietà verso il pdmenoelle o a fronte di un ricco cachet? E questo cachet a quanto ammonta?». E là sopra la faccia sorridente di Robertino.
La risposta non è di Benigni, ma del suo agente, Lucio Presta: «Non abbiamo preso un euro che non sia derivato dal regolare prezzo dei biglietti». E poi una frecciata: «Se Grillo vuole parlare di cachet, compreso il suo io sono pronto ad aprire una tavola rotonda».
Il suo, appunto, quello di Grillo. In poche ore in rete centinaia di persone sono andate a cercare gli show passati di Grillo alla festa dell'Unità. Chi di cachet ferisce. E così, per esempio, il sito giornalettismo riporta la locandina della festa dell'Unità di Modena del 1990, con l'elenco degli ospiti: Litfiba, Fiorella Mannoia, David Bowie, Gino Paoli e infine lui, Beppe. Non contenti, i difensori di Benigni su questo e altri siti hanno postato un articolo dell'Unità del 2007, in cui Franco Innocenti,militante dei Ds, già giovane leva del Pci, racconta la storia del mutuo ventennale che sarebbe stato acceso con la Banca Toscana per pagare il cachet da 35 milioni di lire dell'epoca per Grillo alla festa di Dicomano, in provincia di Firenze. Erano gli inizi degli anni Ottanta, e Innocenti spiega che «era una notte terribile, c'era stata una gran pioggia». Un flop, gente ai minimi storici. Appena 15 milioni di incassi: «Si tentò di ricontrattare il compenso (con Grillo, ndr). Non ci fu niente da fare».
Su internet si è scatenata la ricerca dei palchi comunisti nascosti nel passato di Grillo. La guerra dei comici si è estesa molto al di là del blog.
Dal Pd la precisazione: «Lo spettacolo di Roberto Benigni è stato pagato dagli uomini e dalle donne che sono entrate nell'arena del Campo Volo per godersi lo spettacolo. Null'altro», ha chiarito il responsabile eventi e feste democratiche, Lino Paganelli. E poi implacabile: «Grillo restituisca i cachet che prese alle Feste dell'Unità del passato».

Non dice niente, però, Paganelli sulle spese per le feste e sulle fonti di finanziamento: «I nostri bilanci sono certificati al centesimo e pubblicati in rete».
Sul blog di Grillo spunta qualche perplesso. Lui per ora non risponde, nemmeno al sindacalista che ha chiamato la radio. Ma neppure il Pd risponde sulle cifre.

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