Dal loggione della Scala al login di Amazon. Dopo la lotta al fascismo immaginario, ecco quella al presunto fascismo virtuale. La piattaforma di commercio elettronico più popolare al mondo è finita nel mirino dell’Anpi con la sorprendente accusa di strizzare l’occhio al ventennio mussoliniano e ai suoi simboli. Il motivo?
Utilizzando il servizio di e-commerce è possibile reperire e acquistare dei gadget a tema fascista o raffiguranti il Duce: si tratta di statuette, portachiavi, spille, boccali.
Nulla di nuovo, semmai il solito armamentario ignorato dai più ma considerato pericolosissimo dall’associazione partigiani.
«Questi elementi sono inquietanti e offensivi per chi ha sofferto a causa dei regimi fascista e nazista, e per tutti coloro che credono nei valori democratici», ha tuonato la commissione scuola dell’Anpi sui social, intenzionata ad andare fino in fondo pur di de-fascistizzare il catalogo di Amazon Italia. L’associazione, infatti, si è anche domandata come mai non si ottengano simili risultati digitando «gadget Hitler» su Amazon Germania, come se queste fossero le priorità di cui si preoccupano gli italiani.
E meno male che, a proposito di attualità, proprio ieri l’Anpi ha tenuto a Roma un convegno sul tema «Sguardi critici sul mondo: guerre, autoritarismi, crisi ecologica, democrazia». Si è parlato di massimi sistemi, di pacifismo, di giustizia climatica e non sono mancate critiche al governo, in particolare sui decreti sicurezza.
Nulla di cui sorprendersi, vista l’insistenza con cui l’Anpi da mesi porta avanti una narrazione anti-Meloni puntellata da presunti allarmi fascismo nel Paese. La paura dell’onda nera ha portato i partigiani a prendersela pure come Amazon ma, anche in questo caso, il pericolo è inesistente.
Sulla suddetta piattaforma è infatti in vendita di tutto: anche cimeli comunisti, busti di Stalin, bandiere rosse con la falce e il martello, vessilli dell’ex Jugoslavia di Tito (sotto la quale avvenne il massacro delle foibe) e addirittura t-shirt con il simbolo delle Brigate Rosse. Ma di queste, stranamente, i partigiani non si sono accorti.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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