I due marò sono indagati per violata consegna

Intanto la procura di Roma ha disposto una perizia sulla strumentazione a bordo della petroliera "Enrica Lexie" per tentare di fare luce sull’omicidio dei due pescatori indiani

I due marò sono indagati per violata consegna

I due marò sono stati interrogati dalla procura militare di Roma in qualità di indagati per i reati di "violata consegna aggravata" e "dispersione di oggetti di armamento militare". La loro iscrizione nel registro degli indagati risale a subito dopo la morte dei due pescatori indiani. La procura militare intende verificare se l’uso delle armi da parte dei due marò sia stato corretto, in altri termini se siano state rispettate le regole d’ingaggio e le disposizioni che regolano il servizio di protezione a bordo dei mercantili. Il reato di dispersione si sono presentati dalla Procura militare di Roma per essere ascoltati dal procuratore Marco De Paolis in merito alla vicenda dell’uccisione dei due pescatori indiani scambiati per pirati, avvenuta il 15 febbraio 2012. Salvatore Latorre e Massimiliano Girone si sono presentati in uniforme, entrando in Procura senza rilasciare dichiarazioni ai giornalisti presenti. I due militari hanno riferito singolarmente e gli interrogatori si sono conclusi intorno alle 18. Latorre e Girone hanno poi atteso la stesura dei verbali e hanno adempiuto alle pratiche burocratiche, lasciando la sede della Procura militare della Repubblica alle 19.15. I due fucilieri, arrivati a piedi, sono andati via a bordo di una macchina della Difesa.

Com'è noto Latorre e Girone sono in Italia con un permesso elettorale che scade venerdì prossimo. Ma il governo italiano ha annunciato che i due militari non faranno ritorno in India: decisione, questa, che ha fatto scoppiare una vera e propria crisi diplomatica tra i due paesi. Per ritorsione la Corte Suprema indiana ha negato la piena immunità all’ambasciatore di Roma a Nuova Delhi, Daniele Mancini, che si era fatto garante del ritorno dei due marò in India. L’Alta istanza indiana ha inoltre esteso fino a nuovo ordine il divieto imposto al diplomatico italiano di lasciare il paese.

La procura ha disposto un accertamento tecnico sulla strumentazione a bordo della petroliera "Enrica Lexie" per tentare di fare luce sull’omicidio dei due pescatori indiani. Tra le strumentazioni che saranno oggetto della consulenza, affidata dal procuratore aggiunto Giancarlo Capaldo, ci sono una macchina fotografica e il computer di bordo della petroliera dove erano imbarcati, in servizio antipirateria, i due fucilieri della marina militare italiana.

Attraverso il computer di bordo, sul quale sono registrate le conversazioni tra il comandante dell’equipaggio e l’armatore, nonché le comunicazioni fatte dagli organismi italiani, e la macchina fotografica, sulla quale sono memorizzate le immagini di quello che era ritenuto un attacco di pirati e la successiva reazione dei marò, gli inquirenti intendono ricostruire quanto accaduto, in acque internazionali, al largo dell’India.

Una ricostruzione, comunque, parziale, visto che agli atti del fascicolo processuale mancano, tra l’altro, i risultati degli esami autoptici eseguiti sui cadaveri dei due pescatori, le perizie balistiche, le prove di sparo sulle armi di Latorre e Girone ed i resoconti dei testimoni indiani. Atti sollecitati in due distinte rogatorie internazionali alle autorità indiane, ma che non hanno finora sortito l’effetto auspicato.

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