Lavoro, Cgil sulle barricate E la Marcegaglia chiede più flessibilità in entrata

La Camusso frena sul lavoro: "Le proposte del governo non vanno bene". Industriali e Confindustria: "L'accordo ci sarà" Cosa prevede la riforma del lavoro

Lavoro, Cgil sulle barricate E la Marcegaglia chiede  più flessibilità in entrata

Niente da fare: Monti vede i partiti di maggioranza, raggiunge l'intesa sulla riforma del lavoro e sull'articolo 18, ma la Cgil resta sulle barricate.
Da Firenze Susanna Camusso lancia l'ennesimo attacco all'esecutivo.

"Quel che abbiamo sentito dal governo finora non ci convince. Abbiamo enumerato in tutti i modi quali sono secondo noi le cose necessarie per arrivare ad un accordo. Martedì ci aspettiamo delle risposte", sentenzia la leader del sindacato, anche se ammette: "non ho notizie, se non giornalistiche, su quello che si sono detti ieri". E se la prende, come al solito, con l'ipotesi di riforma dell'articolo 18 dello Statuto dei lavoratori: "Come abbiamo sempre detto, per noi l’articolo 18 è una tutela generale, ha una funzione di deterrenza rispetto all’arbitrio sui licenziamenti. Quindi qualunque discussione deve partire dal salvaguardare questo principio". Il segretario generale Cgil ha aggiunto che "manutenzione dell’articolo 18 può voler dire tante cose. Se uno ha davanti una macchina, manutenzione può anche voler dire cambiare il motore. Oppure può essere metterci l’olio".

Martedì prossimo, appunto, ci sarà un nuovo tavolo tra governo e parti sociali. L'ennesimo. Il ministro del Welfare, Elsa Fornero, e Mario Monti ripetono fino alla nausea che la riforma del lavoro si farà e che sarà pronta entro la fine di marzo. Anche oggi il premier ha ribadito che quello del lavoro "è un tema cruciale e priorità per il Governo". Ma la Camusso sembra irremovibile sulle sue posizioni. "Come sempre io dico che gli accordi sono possibili quando c’è un merito che viene condiviso. Credo che ci sia ancora della strada da fare", sottolinea la leader di Cgil, "Abbiamo detto e continuiamo a dire che anche facendo una bellissima riforma del mercato del lavoro, questo non determina la creazione di un solo posto di lavoro e che il vero tema per l’Italia è la crescita".

Un nodo ben noto anche a Elsa Fornero, che oggi ha sottolineato che per rilanciare la crescita del Paese la riforma del lavoro "da sola non basterà": "C’è un carico eccessivo di aspettative quasi fosse la soluzione taumaturgica di ogni male, la medicina risolutiva".

Meno pessimista Confidustria. Il leader Emma Marcegaglia sembra anzi fiduciosa: "C’è un avanzamento nei ragionamenti ma l’accordo ancora non c’è. Noi auspichiamo che ci sia ancora spazio per fare l’accordo. Noi auspichiamo che tutti firmino, le nostre posizioni sono molto nette e chiare ma abbiamo ancora la speranza che si possa fare". L'unico punto che ancora non piace agli industriali è quello che riguarda la flessibilità in entrata: "La nuova proposta prevede un aumento di costi e di burocrazia, con il rischio che invece di aumentare l’occupazione ci sia una riduzione", ha sottolineato la Marcegaglia spiegando che con nuovo testo messo a punto dal governo "il rischio è che con queste nuove norme ci siano cause, incertezza da parte delle imprese" e che si abbassi il tasso di occupazione.  "In nessun paese in Europa", ricorda infine il leader degli industriali, "sul contratto a termine, ad esempio, c’è un extra costo maggiore burocrazia. Guardiamo tutti alla Germania, dove il contratto a termine ha lo stesso costo del contratto a tempo subordinato".

Cauto anche Raffaele Bonanni: "Spero che nessuno strappi una tela così lungamente tessuta in modo certosino. Ognuno deve convergere verso l’altro", sostiene il segretario generale della Cisl, convinto che ci sia "il clima giusto per fare l’accordo".

Circa il vertice tra Monti e i partiti di maggioranza, Bonanni crede che ci sia un "giusto equilibrio": "Mi risulta che le forze che sostengono il governo si sono riferite esclusivamente alle posizioni sindacali e imprenditoriali". Del resto anche nel dialogo tra parti sociali e governo "non per entusiasmo ma per oggettività bisogna dire che le cose vanno meglio".

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