
Sono stati numerosi gli spunti politici di rilievo emersi in occasione del convegno intitolato, “Economia della sicurezza e politiche dell’accoglienza”, promosso a Montecitorio da LCD, il movimento politico dei liberali cristiano-democratici federato con la Lega.
A portare il dibattito in Parlamento è stato il presidente di LCD, l’onorevole Andrea de Bertoldi, che nel suo intervento introduttivo ha evidenziato con chiarezza l’impostazione dell’iniziativa: «È con grande convinzione che apro questo convegno, il primo organizzato da LCD, dedicato a un tema centrale per il futuro del nostro Paese: l’immigrazione. Abbiamo scelto di affrontarlo non solo dal punto di vista della sicurezza, ma anche sotto l’aspetto economico. Perché un fenomeno di questa portata, che incide sulla vita quotidiana degli italiani, va analizzato in modo serio e completo».
La prima parte della giornata ha visto come protagoniste le categorie economiche e la società civile. Da questo confronto, spiega de Bertoldi, «è emerso con forza un dato: l’immigrazione ha un impatto economico enorme e va affrontata con serietà e realismo. L’insicurezza e l’illegalità frenano la crescita economica e troppo spesso queste condizioni si intrecciano con i flussi migratori fuori controllo».

Il dibattito non ha rinunciato a fermezza e rigore, ma ha evitato le scorciatoie propagandistiche. L’immigrazione è stata riconosciuta come realtà strutturale, da governare con criteri intelligenti e non da subire.
«L’immigrazione va gestita con serietà e fermezza – ha ribadito de Bertoldi – servono regole chiare, controlli rigorosi e ingressi legati esclusivamente a reali esigenze del sistema produttivo. Solo così possiamo tutelare il nostro mercato del lavoro, garantire la sicurezza sociale e proteggere la sostenibilità del sistema previdenziale».
Si è discusso di formazione professionale, di integrazione rapida per i migranti regolari, nonché di nuovi strumenti normativi come il permesso di soggiorno a punti, ricordato dal vicepremier Matteo Salvini, che lega il diritto a rimanere in Italia al rispetto delle regole. «Chi rispetta le regole rimane, chi commette reati perde i punti e viene espulso – ha osservato de Bertoldi – per il bene del Paese e per rispetto verso quei migranti che vogliono davvero integrarsi».
La seconda tavola rotonda ha visto protagonisti i rappresentanti politici, chiamati a un confronto trasversale tra maggioranza e opposizione. Anche qui il presidente di LCD ha insistito sul metodo: «Questo convegno vuole essere un invito alla politica tutta: torniamo a confrontarci in Parlamento, come previsto dalla nostra Costituzione, con spirito costruttivo e senso di responsabilità».
L’evento ha visto la partecipazione di numerosi relatori tra i quali: Eugenio Fatigante, capo redattore del quotidiano Avvenire (moderatore tavola tecnica); Ettore Prandini, presidente Nazionale Coldiretti; Federica Brancaccio, presidente nazionale ANCE; Gian Battista Baccarini, presidente nazionale agenti immobiliari FIAIP; Laura Bernini, responsabile nazionale Welfare di Confcommercio; monsignor Andrea Manto, Prelato d’onore di Sua Santità e Vicario Episcopale per la Pastorale della Salute; Avv. Claudia Eccher – membro laico CSM; Gerardo Caroli, vice prefetto, sezione immigrazione Prefettura Roma; Simona D’Alessio, giornalista (moderatrice tavola rotonda politica); sen. Maurizio Gasparri, presidente senatori Forza Italia; On. Ettore Rosato, vicesegretario di Azione; on. Cesare Damiano, già Ministro del Lavoro; on. Michela Di Biase, Commissione Giustizia (Partito Democratico); Alberto Bagnai, responsabile economico della Lega e presidente della commissione Bicamerale enti gestori; duchessa Oliva Salviati, responsabile Nazionale Sanità e politiche sociali LCD e del senatore Riccardo Pedrizzi, presidente dell’Ucid (Unione Cristiana Imprenditori e Dirigenti).
I rispettivi interventi hanno rimarcato il valore di un confronto sull’immigrazione condotto con serietà e senza derive ideologiche o demagogiche. A tal proposito, il senatore Pedrizzi ha affermato, «Diminuiscono drasticamente gli arrivi di clandestini, ma sul fronte della regolarizzazione dell’immigrazione le lunghe attese e le inefficienze degli uffici pubblici continuano a ledere la dignità delle persone e il caporalato si diffonde su tutto il territorio nazionale. Credo sia necessario perciò agire sui due fronti: rigore sui controlli e accoglienza rispettando la dignità della persona».

Non è un dettaglio da poco: se una realtà parlamentare giovane e numericamente contenuta riesce a mettere attorno a un tavolo interlocutori di primo piano del mondo economico, della politica e persino della Chiesa, significa che dietro vi è un credito di fiducia e una domanda di politica diversa, meno urlata e più orientata alla ricerca di soluzioni. In questo senso, l’iniziativa ha rappresentato anche un segnale politico: difendere tradizioni e confini sì, ma senza rinunciare a un’accoglienza intelligente.
Una linea che, se portata avanti con coerenza, potrebbe contribuire a spostare il baricentro del dibattito nazionale sull’immigrazione da slogan e contrapposizioni a un terreno più pragmatico e condiviso. Il convegno è stato molto partecipato.