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Legge elettorale, Grillo vuole ancora il Porcellum

La vecchia legge rimasta in piedi dopo la sentenza della Corte costituzionale a qualcuno non dispiace

Legge elettorale, Grillo vuole ancora il Porcellum

Grillo ha paura di un sistema elettorale che, in qualche misura, lo possa danneggiare. Eppure, se le cose restassero come evidenziato dagli ultimi sondaggi, non dovrebbe temere: con l'Italicum sarebbe lui a giocarsi il ballottaggio. Ma evidentemente non si fida rendendosi conto che i voti che prenderà tra pochi giorni non saranno eterni: le cose, nel giro di pochi mesi, possono cambiare. Così, dopo aver gridato più di una volta al complotto ("vogliono fare una legge elettorale contro di noi"), dice preferire il vecchio sistema. "Vogliamo andare alle elezioni con la legge elettorale che c’è, non con quella nuova". Il leader M5S lo annuncia in piazza Montecitorio dove stamani i Cinque Stelle hanno organizzato il Restitution day, l'iniziativa con cui i grillini restituiscono allo Stato i rimborsi elettorali (i soldi, 5,4 milioni di euro, andranno in un fondo destinato alle piccole e medie imprese). Questa legge elettorale, tuona ancora Grillo, "l’hanno fatta con un condannato e massone". Dunque per Grillo è meglio tenersi la "porcata", o quel che resta della legge Calderoli dopo la mannaia della Corte costituzionale che ne ha cancellato alcune parti.

Di fatto un sistema proporzionale puro, senza premi di maggioranza e, con tutta probabilità, senza vincitori né vinti.

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