«La stagione vaccinale è compromessa ma per ora non siamo al disastro. Speriamo che il ministero riesca ad acquistare all'estero i vaccini che ci servono al più presto».
Dottor Fabrizio Pregliasco, cosa può succedere senza vaccini?
«Si conteranno più morti rispetto agli anni scorsi. Chi si vaccina riduce della metà il rischio di decesso».
Non è un'ipotesi catastrofista?
«No, è statistica».
Già ma ora i vaccini non ci sono...
«La situazione è preoccupante. Il ministero deve provvedere al fabbisogno».
Ma se ci sono problemi con i vaccini italiani potrebbero esserci anche all'estero.
«Acquistare fuori dai confini potrebbe essere complicato ma ci sono molti Paesi produttori, come Svizzera, Francia, Inghilterra o Usa».
Non tranquillizza la gente questa falla nei controlli.
«Effettivamente la vicenda è stata gestita in modo maldestro. Queste difficoltà potrebbero essere legate al fatto che uno dei tre virus fatica a riprodursi, e di conseguenza produrre il relativo vaccino è stato molto più complesso. Ma ritengo che chi ha già usato la dose vaccinale non abbia corso alcun pericolo».
E allora perché ritirano le fiale?
«Perché la febbre e i dolori locali sono più invasivi».
Ad esempio?
«Qualcuno avrà avuto più febbre del solito o più dolori alle articolazioni».
Di fronte a questa confusione ci sarà gente che quest'anno deciderà di non farsi iniettare il siero. Cosa succederà?
«Nulla. Non c'è l'obbligo di vaccinarsi tutti gli anni.
Di questo pasticcio gioiranno i detrattori delle vaccinazioni.
«Ma c'è poco da ridere quando la gente muore per influenza».
