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Letta: "Chiuso il ventennio berlusconiano"

Dopo la fiducia incassata mercoledì, il premier cerca di spaccare il centrodestra: "Si è chiusa una stagione politica durata 20 anni. Alfano è stato sfidato ed ha vinto la partita". GUARDA IL VIDEO. Ma il vicepremier non ci sta: "Non accettiamo ingerenze da Letta o dal Pd". Ira del Pdl: "Irrispettoso". Santanchè: "Brutto segno"

Letta: "Chiuso il ventennio berlusconiano"

Enrico Letta va all'attacco di Silvio Berlusconi e cerca di spaccare il centrodestra. Una mossa che viene subito stigmatizzata dagli esponenti del Pdl e poi stoppata dal vicepremier Angelino Alfano. Una levata di scudi che ricompatta le fila dei moderati. "Si è chiusa una stagione politica di 20 anni. Si è chiusa in modo politico con un confronto molto forte - ha detto Letta- . Berlusconi ha cercato di far cadere il governo e non ci è riuscito perche il Parlamento in sintonia con il Paese ha voluto che si continuasse. Ho preso un rischio perché non ho accettato mediazioni", afferma a Sky Tg24, "La pagine è voltata in modo definitivo, non si tornerà indietro. Sono rispettoso di quanto sta succedendo nel Pdl, c’è un travaglio vero. Alfano ha assunto una leadership molto forte, è stato sfidato e ha vinto la partita".


Guarda l'intervista andata in onda su SkyTg24

Il premier ha poi anticipato le prossime mosse del governo: "Nel 2014 i lavoratori italiani avranno un beneficio in busta paga. Ne discuteremo con le parti sociali e ci saranno vantaggi anche per le imprese. La legge di stabilità avrà come cuore la riduzione del cuneo fiscale". Una legge che verrà presenata "nelle prossime settimane, nei prossimi mesi", quando l'esecutivo - promette Letta - si dedicherà anche a "mettere ordine nelle aliquote dell’Iva tenendo conto dei problemi della finanza pubblica".

In generale Letta è ottimista: "So che alla fine dell’anno avremo il segno più sulla crescita ed il prossimo lo stesso. Non solo può, ma deve esserlo". E questo anche grazie a "riduzione della spesa pubblica, dismissioni del patrimonio pubblico, recupero dell’evasione fiscale", ma anche al rientro di capitali in Svizzera: ": "ce ne sono tanti e bisogna fare un buon lavoro perché quei soldi paghino il nostro welfare".

E su un possibile confronto con Matteo Renzi afferma: "Renzi ed io siamo caratterialmente diversi ma abbiamo imparato entrambi che abbiamo responsabilità che vanno oltre nostri caratteri e la nostra forza deve essere messa al servizio dell’Italia". In ogni caso non ci sarà uno scontro al congresso del Pd: "Renzi ha dimostrato di avere forza e il suo atteggiamento degli ultimi giorni è stato positivo, lui e Cuperlo faranno un ottimo lavoro. Io ho detto e confermo che sto fuori dal congresso, mi concentro sul governo e mi pare di avere abbastanza lavoro da fare".

Le parole di Letta sul berlusconismo hanno sollevato un polverone dal Pdl. "Non condivido affatto i giudizi espressi oggi dal premier", ha detto Sandro Bondi, "Anzi li trovo ingenerosi nei confronti del presidente Silvio Berlusconi, inutilmente polemici nei confronti del Pdl e arrischiati sul piano politico". "Troppe certezze", quelle di Letta secondo Mariastella Gelmini: "È sempre buona regola non entrare mai nelle vicende di un altro partito in particolare di un alleato di governo. Letta corre troppo. La chiusura dell’epoca berlusconiana è evidentemente un suo contraddittorio desiderio che stride col sostegno che Berlusconi sta garantendo al suo governo e non ne aiuta la stabilità". "I toni liquidatori di Enrico Letta nei confronti di Berlusconi non possono essere accettati da nessuno nel nostro partito", aggiunge Maurizio Gasparri, "Un conto sono la stabilità dell’Italia e la transizione nel centrodestra. Altro è il cinismo che cancella la storia di un leader e la validità di un percorso di centrodestra". "Letta vuol decidere in casa Pdl. Brutto segno!". scrive su Twitter Daniela Santanchè.

"Non accettiamo e non accetteremo ingerenze nel libero confronto del nostro Movimento politico! E questo vale anche per il presidente del Consiglio e per il segretario
del Partito democratico", tuona infine Angelino Alfano, "Stiamo lavorando, ciascuno secondo il proprio modo, per l’unità del partito e quello è per tutti noi l’obiettivo strategico. Stiamo perseguendo l’unità nella convinzione che non saranno i nostri avversari a determinare la chiusura del ciclo politico di Berlusconi, in quanto il popolo, ancora oggi, individua in lui - ricorda - il leader di un grande partito e il leader di una coalizione che può ancora vincere".

"Letta si sbaglia, non si è conclusa un’era perchè Silvio Berlusconi è e resterà leader incontrastato di un centrodestra alternativo alla sinistra. Stiamo al governo, ma come bene ha detto il nostro vice premier e coordinatore nazionale Angelino Alfano, faremo di tutto e vigileremo perchè vengano attuati e realizzati i nostri

538em;">indispensabili punti programmatici per il rilancio del Paese", ha commentato Renato Schifani.

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