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Letta: "Sulla legge elettorale il Parlamento ascolti Napolitano"

Il premier vuole modifiche che scongiurino il Porcellum e chiede di non fossilizzarsi su una riforma complessiva

Letta: "Sulla legge elettorale il Parlamento ascolti Napolitano"

La strada maestra sulla legge elettorale è quella indicata da Giorgio Napolitano. Ne è sicuro Enrico Letta, che lo ha detto questa mattina ai microfono di Radio Anch'io.

Il presidente del Consiglio ha invitato il Parlamento ad ascoltare il Quirinale, che ieri aveva esortato a non indugiare su riforme ormai "ineludibili". Alle Camere, Letta ha chiesto di pensare "a ritocchi che consentano di evitare il porcellum", che ha definito "il male assoluto".

Il premier ha spiegato di non volersi fossilizzare sulla "megariforma della legge elettorale", ma piuttosto su cambiamenti meno drastici, che portino a un risultato concreto. Un messaggio diretto al Parlamento, che ha ribadito il suo ruolo e che, ricorda Letta, "non vuole intrusioni da parte del governo".

Il primo ministro è tornato a parlare anche della legge di Stabilità. Paragonando l'Italia a un calciatore reduce da un "gravissimo infortunio", ha ricordato che "dalla crisi si esce passo passo". Ha aggiunto di essere "determinato ad evitare che qualcuno rubi la ripresa" e che "a fine di quest'anno ci saranno i primi segni di crescita reale".

Commentando la richiesta di Silvio Berlusconi di dichiarare non retroattiva la legge Severino, il presidente del Consiglio ha espresso la necessità di una "separazione fra le singole vicende giudiziarie e l'azione del governo". La risposta alla domanda del Cavaliere, ha chiosato Letta, "è contenuta nel voto di fiducia del 2

538em;">ottobre".

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