L'Europa dichiara guerra al fumo Ma l'Italia apre nuove sale poker

L'Europa dichiara guerra al fumo Ma l'Italia apre nuove sale poker

RomaNo alle sigarette sottili, no alle bionde all'aroma di mentolo, no ai pacchetti da dieci. Sì all'immagine choc di un polmone devastato dal tabacco sui pacchetti in vendita. Prosegue la crociata antifumo della Ue. L'obiettivo è rendere l'idea del fumare terrorizzante oltre che disgustosa. Non a caso il divieto colpisce le sigarette sottili e quelle aromatiche che regalano ancora un po' di fascinoso mistero al gesto del fumare. «Proprio quello che Bruxelles vuole evitare», spiega il commissario responsabile per la Salute e la politica dei consumatori, Tonio Borg.
La Commissione ha messo a punto un testo di legge molto restrittivo che andrà approvato dal Parlamento per poi entrare in vigore entro il 2015. Il nuovo giro di vite si propone soprattutto di colpire l'immaginario delle nuove generazioni in modo che non venga loro neppure la voglia di fumare. Molti i divieti. Stop alle sigarette, al tabacco da arrotolare e a tutti i prodotti del tabacco «aromatizzati». Il tabacco non deve essere «mascherato».
Rivoluzione per l'etichettatura e il confezionamento. Su tutti i pacchetti dovrà essere presente un'immagine e una scritta che insieme coprano il 75 per cento dell'intera confezione. Le immagini dovranno mostrare gli effetti devastanti del fumo e le scritte dovranno contenere l'indicazione che il tabacco contiene oltre 70 sostanze cancerogene.
Novità assoluta l'introduzione dell'obbligo di indicare gli effetti nocivi della nicotina sulla salute anche sulle confezioni delle sigarette elettroniche, così come per le sigarette alle erbe che possono avere effetti indesiderati.
In Italia ci avevano già pensato i ministri della Salute, prima Girolamo Sirchia e ora anche l'attuale Renato Balduzzi, a vietare il fumo e non solo quello. La battaglia dei governi per imporre stili di vita più salutisti ha coinvolto oltre al fumo, l'alcol, le bevande zuccherine, il cosiddetto cibo spazzatura e infine anche il gioco d'azzardo. I governi non si preoccupano tanto per la salute dei cittadini quanto di quella economica. Con l'allungamento della vita e la cronicizzazione di tante patologie i costi stanno diventando insostenibili ed è per quello che i governi vogliono cittadini in forma, in grado di lavorare e non rappresentare un costo a carico del sistema. L'ultima battaglia di Balduzzi è quella contro il gioco d'azzardo. Dopo aver inserito la ludopatia nei Livelli essenziali di assistenza, Lea, il ministro però si è dovuto rassegnare al fatto che non ci sono fondi in più per sostenere il contrasto a questo tipo di dipendenze e che tutta la normativa prevista per scoraggiare il gioco è stata ridimensionata oltre che rinviata per il momento di almeno sei mesi. Balduzzi proprio ieri ha accusato la «lobby dei padroni dell'azzardo» di aver giocato sporco. Nella legge di Stabilità che il Parlamento sta approvando (in tutta fretta a causa della crisi di governo) sono stati inseriti alcuni emendamenti che, accusa il ministro, «invertono la rotta presa dal governo». È saltata la proroga per le gare che avrebbe fatto slittare l'apertura di nuove sale da poker.

Per Balduzzi siamo in presenza «di un assalto di questa o quella lobby. Accusa alla quale risponde Confidustria Sistema Gioco Italia chiedendo «più rispetto per il gioco legale e responsabile». Mentre i Monopoli smentiscono la prossima apertura di 1.000 sale da poker.

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