«L'extra dev'essere meritato Ma se lo dai, fallo con stile»

«Gli italiani non sono mai stati tanto portati per le mance» secondo l'esperto di bon ton Nicola Santini, che spiega al Giornale il galateo della mancia perfetta. Ricordando che «quando da ragazzo facevo il cameriere in un ristorante di New York per imparare l'inglese, guadagnavo 5 dollari al giorno: il vero stipendio erano le mance che arrivavano anche fino ai 200 dollari al giorno. Ma erano legittimate da una certa capacità di servizio, che purtroppo oggi si è persa, anche a livelli molto alti».
Il nostro galateo cosa dice?
«Nel nostro galateo la mancia non è una priorità, anche perché al ristorante c'è l'abitudine di scorporare le varie voci: il coperto è un extra, come il servizio, che spesso non è molto scarso. Tutto ciò porta ad avere un rapporto con la mancia diverso da quello che si ha gli Usa».
Quindi il servizio scarso ci autorizza a non lasciare la mancia?
«Sì: il servizio lo paghiamo già. Negli Usa è diverso: se si è particolarmente soddisfatti, si lascia il 20%, il 10% è il minimo».
Se il cameriere è maleducato?
«Non si lascia nulla, è già tanto se non si manda una mail di protesta al manager: l'educazione non ha prezzo sia da una parte che dall'altra».
Se siamo soddisfatti invece fino a che punto ci possiamo spingere?
«Il galateo dice di misurare tutto alla circostanza. Non è cafone dare 50 euro per 200 di conto, se abbiamo particolarmente gradito il servizio. La mancia troppo generosa diventa cafona se non è accompagnata da una parola di ringraziamento. Inoltre è meglio avere un'idea di continuità, e nulla deve andar oltre la nostra possibilità: meglio dare 10 ogni volta piuttosto che 20 solo una volta».
Quando si diventa cafoni?
«Quando si è sfacciati: la mancia non deve essere un argomento di conversazione. È come una donazione benefica: una pubblica virtù da consumarsi in via privata».
Cosa fare se si paga con carta di credito o bancomat?
«Si può scrivere a mano sulla ricevuta, ma se l'uscita è pianificata è meglio avere del cash: monete di piccolo taglio come gesto di riconoscenza per un'azione non scontata».
Se non possiamo permettercelo?
«Mancia deriva da “manches”: maniche, letteralmente - i signori francesi si privavano delle maniche della camicia che facevano rifare, e le regalavano alle persone di servizio - quindi dare qualcosa di proprio. Se non si hanno soldi, è meglio sfoderare un sorriso e dire grazie. Anche la fidelizzazione è un ottimo ringraziamento».


Se siamo a cena fuori e offre un amico?
«Se l'ospite paga per tutti, la mancia può essere un'iniziativa degli ospiti: ognuno lascia 10 euro al cameriere, sempre accompagnati da un sorriso e una parola di ringraziamento».
E al bar?
«Si arrotonda: per un cappuccino da 1 euro e 50, lasciamo 50 centesimi, al cameriere può raddoppiare lo stipendio. E poi scordiamo la frase “Il resto è mancia”: è cafone e fa molto anni ‘80».

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