MilanoL'affascinate spirale che è il nostro dna e che fa sì che ogni individuo sia unico e irripetibile funziona anche nella moda. Una sorta di patrimonio genetico che rimane punto di riferimento pur nel continuo evolversi. Lo ha dimostrato ieri Angela Missoni, direttore creativo del brand di famiglia, con una collezione radicata nella sua storia, ma contemporanea. «Ho pensato a una donna libera e rilassata» diceva la designer poco prima di far sfilare maglia che spesso sembra tessuto, con cui ha realizzato bellissimi caban presi dallo sportswear maschile da portare su abiti e pull molto vicini al corpo, cappottini camouflage a grandi intarsi, canotte di tweed multicolor. Belle le pellicce colorate in calgan, persiano e visone e speciali i colletti, bordi, risvolti ed elastici dei bellissimi stivaletti, in colori antidepressivi come l'arancio, il giallo, il verde e il turchese. Radicata nel suo dna ma sempre pronta a scommettere sul cambiamento anche Laura Biagiotti che anche questa volta non ha fatto mancare il capo simbolo della sua bravura, l'abito di cashmere color pelle riponibile in valigia perché occupa lo spazio di una sciarpa e una nuova versione del suo modello «bambola» fatto di maglia compatta e di chiffon stampato a rose pixelate. Insomma su quello che gli inglesi chiamano heritage, c'è da dire che bisogna essere molto bravi per non subirne il peso e per tradurlo in valore. Infatti guarda avanti con la freschezza della sua età, Gaia Trussardi e rompe gli schemi pensando a donne eccentriche ma semplici, contemporanee come quelle di una nouvelle vague alla Godard o alla Truffaut. Uno sguardo libero sulla moda che la conduce a esplorare il fascino di giacche e cappotti oversize, di pantaloni con drappeggio in vita, di sinuose gonne a godet. Speciali le polo che si trasformano in tute o in abiti di lurex argento, le felpe di pelle con ricami di canutiglie, i cappotti di montone e il bomber che sfiora il ginocchio. «Pompei reclama l'urgenza di un'attenzione che merita un patrimonio unico al mondo» dichiarava Rocco Barocco mentre dal passato di questo patrimonio dell'umanità e dai suoi affreschi attingeva per farne decoro dei suoi vestiti le foglie di vite, i grafismi dei pavimenti e il ricamo ispirato a uno dei più bei dipinti murali presenti nella casa dei Dioscuri. Indimenticabili l'abito lungo di seta rosso pompeiano e tutta la serie in pizzo oro e argento sovrapposto a sottovesti di seta. Nel dna di Luca Argentero e della moglie Myriam Catania, giovani attori di grande bravura, c'è il cinema. Ma ieri abbiamo scoperto che una nuova passione li accomuna al punto da aver creato una sorta di factory dove diversi talenti trovano modo di esprimersi anche nella moda. Luca, laureato in economia, ha creato la Inside Productions, una fucina creativa già attiva nel settore della cinematografia, Myriam ha sempre girato il mondo alla scoperta di nuove tendenze, sua sorella Giulia ha frequentato una scuola d'arte.
Poi c'è stato l'incontro con lo studio Dreamonio, la nascita del brand Mia D'Arco e di una collezione di 22 pezzi con tute in cupro elasticizzato anche monospalla, talvolta dipinte a mano con il soggetto di una stampa dell'artista Gianni Politi, da portare con piccoli pezzi in chiffon di seta e illuminare con gioielli di gusto fetish e borse con catene che glorificano il corpo.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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