"Liberare Milano dal sionismo". Manifestazione della vergogna: i pro Pal alzano il tiro

La sinistra radicale pretende l'interruzione di ogni rapporto con lo Stato di Israele e il 4 novembre a Milano scendono in piazza per "chiedere conto"

Immagine di repertorio
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Il sindacato Usb vuole liberare Milano dal "sionismo" e lo dichiara esplicitamente in un comunicato, con tanto di volantino, per la nuova, ennesima, manifestazione che è stata programmata per il prossimo 4 novembre. Dove? In piazza Gaza, ossia la gloriosa Piazza della Scala, sulla quale si affacciano Palazzo Marino, la Galleria Vittorio Emanuele II e il teatro alla Scala, che i pro Palestina hanno ribattezzato in questo modo. Al di là dello sfregio toponomastico, che non avviene solo a Milano ma in tante città italiane, martedì prossimo le solite sigle e le solite facce saranno presenti davanti al Comune per protestare contro la volontà di non interrompere un gemellaggio di lunga durata con Tel Aviv.

Anzi, come lo definiscono, un gemellaggio "vergognoso" che, dicono, il Comune aveva promesso di interrompere in caso di rottura della tregua, che effettivamente è stata rotta ma non dallo Stato ebraico. "Milano e il sionismo hanno legami forti e resistenti e la verità è che la Giunta di Beppe Sala, assieme alle opposizioni, farà di tutto per mantenere in vita questo gemellaggio e ogni altra relazione diplomatica e commerciale con l’entità sionista", scrive l'Usb sul proprio sito, facendo emergere un disprezzo atavico. Lo dimostra anche la polemica per l'evento "Omaggio a Rabin", in ricordo del primo ministro Yitzhak Rabin nel 30esimo anniversario del suo assassinio. L'incontro è organizzato dalla "Sinistra per Israele", che per l'Usb è un "ossimoro" negli spazi del "Cam Falcone e Borsellino" che, sempre secondo il sindacato, essendo uno spazio comunale, non dovrebbe essere concesso per un evento legato a Israele in quanto "è un atto antidemocratico e irrispettoso sia della cittadinanza che degli stessi impegni assunti in Consiglio Comunale".

È evidente che da parte dell'Usb i problemi con quel tipo di società siano ben più radicati di quel dicono siano, tanto che il sindacato sostiene senza mezze misure nel suo comunicato che il 4 novembre sarà l'occasione per "chiedere conto di tutto questo, mentre immediatamente avanziamo la richiesta al sindaco, alla Giunta e al Consiglio Comunale di revocare la concessione" del Cam. Dicono di farlo per "riconoscere ai tanti cittadini scesi in piazza per la Palestina lo status di Cittadini e non quello di Sudditi". Eppure, nelle manifestazioni, non si è mai superata la cifra di qualche migliaio, reiterata da mesi, ma sempre con le stesse facce. Milano ha poco meno di 1.

4 milioni di abitanti, quindi la percentuale di soggetti scesi in piazza è nell'ordine del monocifra, considerando anche che spesso i manifestanti arrivano da fuori. Pertanto si torna a parlare di minoranze rumorose che vorrebbero dettare l'agenda politica non solo di una città ma dell'intero Paese.

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