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"Liberiamoci della mascolinità tossica". L'ultimo affondo della Schlein

Secondo la segretaria del Pd, la forza maschile sarebbe un problema. Ma non ne comprende il valore per tutti (donne comprese)

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Il maschio, con tutto ciò che rappresenta, è uno dei bersagli preferiti della sinistra. L'uomo che fa l'uomo. Forse addirittura il macho, quando lo si vorrebbe micio. Che è forte, coraggioso e che, addirittura, si prende la briga di decidere ancora qualcosa. A discapito della donna, ovviamente, e degli omosessuali. A tirare in ballo (per l'ennesima volta) la mascolinità tossica è Elly Schlein. "Ci dovrebbero spiegare perché questo governo continua a discriminare le persone per quello che sono anziché per quello che fanno - ha detto la segretaria, che ha scelto la "circolarità uscendo dal modello lineare”, del Partito democratico a Testate - L'unico modo per contrastare questa mascolinità tossica è sradicarla prima che sia troppo tardi. In questo Paese va fatto qualcosa che non si è mai fatto: un grande investimento nell'educazione alle differenze a partire dalle scuole".

Ora, in che modo il governo stia discriminando le persone non è dato saperlo. Forse, nel suo solito dire e non dire, la Schlein si riferisce all'impossibilità per le coppie omosessuali di avere dei figli. Se non secondo natura, cosa impossibile, almeno per legge. Ma, se così fosse, la segretaria Pd se la dovrebbe prendere anche con la Cedu che, proprio ieri, ha affermato che l'Italia non sta violando alcun diritto umano su questo tema.

Educare alle differenze è giusto. Maschile e femminile non sono uguali. Non solo per una questione fisica, ma anche perché uomini e donne hanno approcci diversi alla realtà. Il che non significa che, tra uomo e donna, uno prevale sull'altro. O che uno sia migliore dell'altro. Maschi e femmine sono pari nella loro unicità e allo stesso tempo diversi. È proprio sulla diversità, che la Schlein dice di voler difendere, che cade ogni follia gender, che vorrebbe maschi e femmine uguali in tutto e per tutto e, in un certo senso, intercambiabili. Una sorta di livella dei sessi che elimina le differenze anziché valorizzarle. A fare più paura alla Schlein, e a chi la pensa come lei, è soprattutto l'aggressività dell'uomo. Che c'è in natura e che non si può negare. Perché questa può diventare la sua forza, se ben indirizzata. Scrive la dottoressa Mariolina Ceriotti Migliarese in Maschi. Forza, eros, tenerezza (Edizioni Ares): "La sua radice etimologica ne sottolinea una valenza potenzialmente positiva: ad-gredior significa, infatti, vado in avanti, avanzo; indica dunque una forza che implica dinamismo, espansività, autoaffermazione". Come ogni forza, però, deve essere ben educata e ben impiegata. L'aggressività, per non restare a un livello animale, deve diventare forza. E la temerarietà coraggio. Ma come? Mettendosi al servizio di qualcosa o qualcuno. Perché i maschi funzionano così. Hanno bisogno di una guerra da combattere. Di sentirsi eroi del quotidiano. Solo così, con una vera opera di educazione dei cuori, gli uomini potranno ancora fare la differenza e portare il proprio contributo alla società. Ne guadagneranno tutti.

Compresa, forse, anche la Schlein.

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