Ma "l'operazione perfetta" può scoppiare tra le mani

Il nome Berlusconi sulla scheda elettorale vale fino a 4 milioni di voti. Quale migliore occasione per la sinistra per disfarsi dell'odiato avversario e vincere?

Ma "l'operazione perfetta" può scoppiare tra le mani

Sono ore decisive un po' per tutti. Per Berlusconi, che sta tenendo i nervi saldi in attesa di vedere che piega prende la trattativa delle sue colombe con il Quirinale per ripristinare l'agibilità fisica e politica manomessa dalla sentenza Mediaset. Per la sinistra, dove Matteo Renzi è a un passo dal concludere la scalata ostile al vertice del Pd (ieri gli si è accodato anche Franceschini). Per il governo Letta, il cui destino è appeso all'esito del primo e del secondo punto.
A parole il Pd conferma l'intenzione di approfittare della situazione e negare ogni logica via d'uscita al Cavaliere. E badate. Poco c'entrano le leggi, i princìpi e le altre storielle che quotidianamente ci propinano. La verità è ben descritta in un sondaggio dell'Istituto Piepoli: il nome Berlusconi sulla scheda elettorale vale dai tre ai quattro milioni di voti, quasi la metà del Pdl. Quale migliore occasione per la sinistra per regolare i conti con l'odiato avversario ma anche per disfarsi dell'unico partito in grado di contrastare una presa di potere definitiva?
Come dimostrano le recenti e sofferte questioni dell'Imu e dell'Iva, il bivio che è alle porte non riguarda solo le tifoserie politiche o i destini personali di questo o quel parlamentare, ma soprattutto le nostre tasche. Un Pdl indebolito, o addirittura marginale, lascerebbe via libera al mai sazio partito delle tasse che conta pezzi grossi anche all'interno dell'attuale governo (salvo poi non rilasciare scontrini per le consumazioni nei vari festival del Pd, come ha denunciato ieri Grillo).
I casi Berlusconi e Renzi sono legati più di quanto appaia. Perché chi sta tirando i fili della «manovra perfetta» per disfarsi del Pdl deve sincronizzare bene i tempi delle due vicende, in modo che lo scoppio della prima non devasti anzitempo la seconda e viceversa. Momento difficile per l'artificiere Napolitano.

Anche nel caso in cui il capo dello Stato abbia avuto un ruolo attivo (o volutamente passivo, per interesse) in tutte queste vicende, ora deve stare attento: un passo falso e saltano tutti in aria, sia chi doveva essere la vittima designata sia chi ha vestito i panni del mandante carnefice. Perché l'imprevisto è sempre in agguato e spesso decisivo.

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica