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Ortaggi, mani nere e cartelli. L'opposizione trasforma l'Aula in un mercato

La bagarre dei Verdi a colpi di mani nere e frutta e verdura. Zucchine, pane e pere mostrate come trofei e i prezzi degli ortaggi al chilo urlati a gran voce. I CinqueStelle provano ad attaccare mostrando i soliti cartelli, ma la polemica è come sempre oziosa

Ortaggi, mani nere e cartelli. L'opposizione trasforma l'Aula in un mercato

I deputati come gli ambulanti. Le mani colorate di nero. Gli oziosi slogan grillini. L'ennesima sceneggiata dell'opposizione - con tanto di ortaggi mostrati come trofei, i prezzi al chilo urlati a gran voce -ha trasformato l'Aula di Montecitorio in un mercato rionale. Uno spettacolo poco edificante, quando non sterile grazie ai soliti cartelli grillini. Protagonisti i Verdi e il Movimento 5 Stelle. Scene di ordinaria follia.

La protesta dei Verdi

Durante il discorso che ha preceduto il voto finale, Angelo Bonelli ha contestato l'esecutivo, additandolo come responsabile dell'aumento dei prezzi dei generi di prima necessità: e lo ha fatto anche esponendo in Aula una zucchina romanesca, due panini all'olio, mezzo litro di latte e una pera gialla. Tanto è bastato per far sprofondare il dibattito nel ridicolo.

"Andate a fare la spesa!", ha esortato Bonelli nel corso del suo intervento. "Questa è una zucchina romanesca, costa 4 euro al chilo - ha detto - questo è pane all'olio, lo mangiano gli anziani, costa 4 euro al chilo, questo è latte, costa due euro al litro, questa è una pera, costa 4 euro al chilo". A prestarsi alla sceneggiata e a porgere gli alimenti al parlamentare è stata, di volta in volta, la collega di partito Francesca Ghirra.

Secondo il segretario dei Verdi il caro carburanti è una delle cause principali dell'impennata dell'inflazione. Tanto per cambiare, riparte l'attacco contro il governo per la scelta di eliminare il taglio delle accise in favore di provvedimenti più impellenti e importanti. Niente da fare. Ormai le opposizioni marciano su questo punto e, a detta di Bonelli, il dl Aiuti-quater non sarebbe in grado di aiutare gli italiani: "Voteremo contro questo decreto con cui avreste dovuto dare una risposta al caro energia e che invece andrà a rimpinguare il debito pubblico e sarà pagato dai cittadini anche in termini di tagli ai servizi alla persona, ai trasporti e alla sanità, mentre le bollette continuano ad aumentare pur con il calo del prezzo del gas, favorendo i soliti noti".

"Le compagnie energetiche che hanno realizzato extraprofitti miliardari con una vera e propria rapina sociale che avete tollerato, non riuscendo a far versare loro neanche l'esigua tassa prevista da Draghi e fornendo, invece, patetiche giustificazioni per non aver tagliato le accise sui carburanti", ha aggiunto, "quanta ipocrisia, per il 2023, si prevede, per i rincari energetici, una stangata di 5.000 euro a famiglia".

Non paghi, i Verdi hanno concluso la loro manifestazione mostrando il palmo delle mani imbrattato di nero per recriminare anche contro l'impegno da loro ritenuto non sufficiente per quanto concerne la spinta verso le energie rinnovabili.

Cartelli 5Stelle

I cartelli del M5S

Naturalmente il Movimento CinqueStelle non è rimasto con le mani in mano. Anche i grillini hanno ripreso la polemica, trita e ritrita, sulle accise, muovendo pensanti accuse al governo. Subito dopo l'intervento del deputato Leonardo Donno, i pentastellati hanno tirato fuori dei cartelli, così l'Aula della Camera è passata da essere un mercato a uno stadio.

"Dopo che in passato dicevate di voler spazzare via le accise, oggi, di fatto, avete aumentato il costo dei carburanti, danneggiando gli italiani e le imprese che, grazie a voi, pagheranno un conto salatissimo", ha sbottato Leonardo Donno che, evidentemente, deve essersi perso tutti i chiarimenti forniti in questi giorni dal presidente del Consiglio Meloni e dai ministri. "La premier Meloni, che anni fa prometteva di tagliare le accise oggi farebbe bene a fare un nuovo video in un distributore di benzina, in cui chiede scusa agli italiani per i rincari", ha rimarcato.

"Basta addebitare i rincari a speculatori o altre misteriose entità. Avete fatto una scelta politica chiara. Se benzina e diesel sono aumentati, la responsabilità è solo del governo Meloni", ha proseguito. "Se cercate dei responsabili, guardatevi allo specchio. Ma il problema più grande è che il prezzo della vostra incapacità lo pagheranno tutti i cittadini italiani".

Niente di nuovo dai CinqueStelle. Esaltati dal discorso di Donno, gli altri grillini hanno esposto numerosi cartelli con scritto, a chiare lettere, "Vergogna", e "Sterilizzazione delle entrate dello Stato da imposte su energia e carburanti e automatica riduzione di Iva e accise".

Polemiche sterili. Spettacolarizzazione gratuita.

L'Aula trasformata in un teatrino di ultim'ordine. Il vice Presidente della Camera dei Deputati Sergio Costa è stato costretto a chiedere l'intervento degli assistenti parlamentari per interrompere la protesta e ritirare i cartelli prima della ripresa degli interventi.

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