Puntuale come l'albero di Natale, le lucine sui balconi e i panettoni sugli scaffali, è arrivata anche quest'anno la polemica sulle luminarie "Xmas". Il primato nel 2025 se lo aggiudica Rutigliano, in provincia di Bari, primo comune ad aver fatto notizia per lo scontro sulla scritta che per gli antifascisti militanti e radicali evoca il fascismo, per i cattolici è un richiamo alla "Messa di Cristo" e che per tutti gli altri, semplicemente, è un modo come un altro per illuminare la città. Ma a "vincere" sono sempre i primi, la cui sensibilità sembra essere maggiormente degna di attenzioni rispetto a quella dei cattolici e, pertanto, anche quest'anno, la luminaria "Xmas", che spesso è l'unico legame che molte città mantengono con le origini religiose della festa, è stata eliminata. Il suo richiamo, sbrilluccicante e frivolo per gli antifà richiamerebbe la X-Mas, la flotilla di Junio Valerio Borghese della Repubblica Sociale Italiana.
A Rutigliano era stato scelto di addobbare un corridoio luminoso con diverse luminarie "Xmas", che oltre a dare colore dava anche un tocco di allegria perché il font scelto era divertente e adatto al periodo spensierato. Ma, come ha denunciato la sezione locale di Fratelli d'Italia, sono state tolte, "per accontentare i pseudo-ideologi della maggioranza. Caro sindaco, potevi preservare i tuoi valori ma soprattutto la tua dignità". Il partito di opposizione non è stato tenero con il sindaco, che viene accusato di aver rinnegato le sue radici cattoliche e scoutistiche. Ma Giuseppe Valenzano, che è in carica dal 2019 ed è attualmente al suo secondo mandato, si difende dalle accuse e sostiene che siano stati quei valori "che mi hanno spinto a prendere questa decisione. Essere a servizio di una comunità, essere primo cittadino, vuol dire essere il 'Sindaco di tutti'".
Di tutti ma non di chi vede in quella luminaria un baluardo del Natale cattolico, verrebbe da dire, perché Valente nel suo post ha spiegato di aver assecondato la richiesta di chi ha "fatto presente che la scritta Xmas potesse essere accostata a cose che, col Natale, nulla hanno a che fare. Avendo la possibilità di compiere scelte diverse, abbiamo preferito farla sostituire con altro soggetto luminoso".
La definisce "soluzione che non crea divisioni ma unisce, proprio come suggerisce lo spirito del Natale stesso". Sono le stesse motivazioni di fondo, vagamente buoniste, di chi giustifica l'eliminazione dei riferimenti religiosi dai canti di Natale o di chi giustifica il divieto del presepe.