"Siamo un Paese sovrano, tra i fondatori dell’Europa, non commissariato e come raggiungere quel 3% e le politiche industriali lo decide l’Italia e non un commissario". Il ministro dei Trasporti, Maurizio Lupi (Pdl) risponde così a Olli Rehn, che nei giorni scorsi ha ricordato al governo Letta gli impegni presi con l'Europa alla vigilia di un possibile e ulteriore rinvio dell'aumento Iva.
Il ministro ha poi ribadito che - tasse a parte - è ora di far ripartire l'economia: "L’unica priorità che abbiamo è di tornare a far crescere il Paese. Il rigore senza crescita non ci porta da nessuna parte", ha detto Maurizio Lupi in un incontro con l'Ance, "Siamo convintamente in Europa, ma poi ogni Paese deve intervenire all’interno di una politica comunitaria complessiva individuando caratteristiche specifiche".
Anche il viceministro Stefano Fassina, che pur ribadisce la necessità di non sforare il tetto del 3% del deficit-Pil, afferma: "Mi dà fastidio la mancanza di autocritica della Commissione Europea su una
politica economica tutta incentrata sull’austerità cieca che alimenta recessione, disoccupazione e in cinque anni ha portato all’aumento del debito pubblico in tutti i paesi. Serve una analisi seria sugli errori commessi".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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