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Macché claudicante, il bombarolo fila spedito L’inchiesta sull’attentato cambia ancora rotta

Macché claudicante, il bombarolo fila spedito L’inchiesta sull’attentato cambia ancora rotta

BrindisiIl cassonetto che celava la trappola mortale non era accostato al muretto ma al centro, proprio dinanzi all'ingresso della scuola; e poi ancora: le esplosioni sono state due, la prima di minore intensità che ha fatto schizzare il contenitore di qualche metro, poi quella devastante che ha investito le studentesse e ha ucciso Melissa Bassi, 16 anni, di Mesagne: sono questi i risultati della perizia sui reperti elaborata dalla polizia scientifica al termine di lunghe ore di accertamenti, che comunque sono ancora in corso.
La relazione è stata trasmessa alla Procura antimafia di Lecce e costituisce un passo importante nelle indagini sulla tragedia all'istituto tecnico Morvillo Falcone perché vengono fissati alcuni punti di fermi. A cominciare dalla precisa posizione del cassonetto: un ostacolo ben visibile destinato a essere rimosso da qualcuno. L'ipotesi - tutta da verificare - è che l'attentatore aspettasse proprio quel momento per far scattare il congegno mortale e avesse quindi un obiettivo ben preciso che forse non c'entra nulla con le studentesse; le ragazze sarebbero state quindi colpite per caso, forse perché l'assassino, dopo aver atteso inutilmente, ha deciso comunque di innescare l'esplosione. Ma per il momento si tratta soltanto di una pista.
Nel corso delle indagini sono state scattate numerose fotografie dall'alto, che hanno consentito di fare maggiore chiarezza sulla posizione degli ordigni; inoltre, sono stati esaminati i rami degli alberi affacciati sul muretto che costeggia la scuola: non sono bruciati, segno che il cassonetto effettivamente si trovava alcuni metri più in là. Anche ieri gli agenti della polizia scientifica hanno compiuto rilievi dinanzi all'istituto: la zona è stata chiusa al traffico, è stato utilizzato un sistema per misurare distanze e angoli. Nello stesso tempo, proseguono le analisi sulle immagini catturate dalle telecamere del chioschetto. Nel video si nota l'attentatore che pochi attimi prima dell'esplosione va avanti e indietro: non è claudicante, anzi cammina a passo spedito; inoltre il killer non ha la mano destra offesa, probabilmente è un mancino e potrebbe essere giunto dall'estero: per questo sono stati fatti controlli in tutti gli alberghi della città, ma senza risultati. E mentre a Brindisi gli inquirenti tentano di ricostruire gli istanti della tragedia, a Mesagne sfila il coraggio della gente.

Ieri in paese è giunto il presidente dell'associazione Libera don Luigi Ciotti, che ha partecipato alla marcia della legalità: accanto a lui c'era Massimo Bassi, il padre di Melissa, seguito da migliaia di persone.

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