Cronache

Il manager tutto d'oro che avrà il tesoro di Apple

Luca Maestri, 50 anni, nominato direttore finanziario da Tim Cook: "Ha guadagnato il nostro rispetto"

Il manager tutto d'oro che avrà il tesoro di Apple

Ci sono un esperto di fitness, uno scienziato, un paio di amministratori delegati, un designer, un tecnico di pulsossimetri. E poi c'è un italiano e se adesso vi dicessero che tra tutte le persone assunte nell'ultimo anno è a lui che Tim Cook ha affidato i 160 miliardi di dollari di liquidità presenti nelle casse di Apple, pensereste che Matteo Renzi ha sbagliato ministro delle finanze.

Luca Maestri in effetti avrebbe probabilmente titolo per salvare i conti del nostro Paese, ma il suo problema - chiamiamolo così - è che eccelle soprattutto (ma non solo, ovviamente) in una qualità che dalle nostre parti è vissuta un po' come un difetto: è troppo riservato. Sarà per questo che in Italia non lo conosce quasi nessuno e che invece il gran capo della Mela non se l'è lasciato scappare, fin da quando se l'è portato in azienda all'inizio del 2013 con un destino già segnato: diventare l'uomo d'oro. È successo da ieri, quando ovvero Cupertino ha annunciato che «Peter Oppenheimer, vicepresidente senior e direttore finanziario, lascerà il suo incarico alla fine del prossimo settembre e Luca Maestri, attualmente vicepresidente del reparto finanziario di Apple e corporate controller, gli succederà come Chief Financial Officer affiancandolo fin da subito per garantire una transizione senza interruzioni». Per garantire in pratica i soliti ricavi monstre di un'azienda che oggi, con i soldi che ha in cassa, potrebbe comprarsi un'intera nazione.

«Poche persone hanno un'esperienza veramente globale come Maestri - commentò Stefano Aversa, co-presidente di AlixPartners a Londra un anno fa -. Luca ha le qualità giuste per Apple che, dopo una lunga fase di crescita straordinaria, deve affrontare nuove sfide ed esplorare nuovi mercati». Ed in effetti il suo curriculum parla senza che lui apra bocca: è un vero (ex) ragazzo d'oro. Partito da Roma dopo la laurea in Economia alla Luiss di Roma, è entrato dopo un Master a Boston in General Motors dove ha lavorato 20 anni girando il mondo (parla quattro lingue, quando parla) e sviluppando una particolare conoscenza del mercato asiatico.

È stato assistente del Ceo Rick Wagoner, responsabile della joint venture fra Gm e Fiat dal 2000 al 2005 in Europa, ha risanato l'azienda in Brasile tagliando i costi e aumentando fatturato e profitti. Poi, nel 2008, il passaggio Nokia Siemens Networks ne settore delle infrastrutture per le telecomunicazioni e quindi alla Xerox per affrontare il declino tecnologico delle fotocopiatrici e rilanciare l'immagine dell'azienda. Sotto sotto, quasi in silenzio: un particolare con non poteva non piacere a Cook che lo assunto a inizio 2013 come un predestinato: «Il suo contributo ad Apple è già stato determinante e rapidamente si è già guadagnato il rispetto dei colleghi», ha detto ieri l'unico sopra di lui. Ora Maestri - a 50 anni esatti - gestirà l'erdità di un direttore finanziario che ha fatto crescere in 10 anni i ricavi della Mela da 8 miliardi di dollari a 171 miliardi di dollari.

In fondo fare il ministro sarebbe stato troppo facile.

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