La mancia elettorale di Prodi

Spiccioli a pioggia. Il premier tenta il blitz sulle rendite finanziarie, presenta la proposta di aumentare il prelievo sui guadagni in Borsa. Poi fa retromarcia: voleva portare al 18,5% l’aliquota su dividendi e capital gain. L’Unione conferma lo sconto Ici da 200 euro, ma si rimangia quello sugli affitti: chi guadagna fino a 30mila euro ne risparmierà 12,5 al mese. Spunta il bonus elettorale. Manovra ancora in bilico: la Cosa rossa non molla

La mancia elettorale di Prodi

da Roma

Blitz fallito. Il testo di legge finanziaria entrato al Consiglio dei ministri conteneva l’aumento della tassazione sulle rendite finanziarie (capital gain); venivano comunque esclusi titoli pubblici ed obbligazioni. Secondo la versione originaria, l’aliquota sarebbe dovuta passare dal 12,5 al 18,5%: una crescita del 50%. Ma più bassa del 20%, chiesto dalla sinistra estrema. Come si diffonde la notizia, Silvio Sircana, portavoce del governo, precisava in serata che «nei provvedimenti attualmente in discussione non è previsto alcun aumento della tassazione» sulle rendite finanziarie. L’aumento di aliquota - spiegano gli uffici di Visco - era compensativa della riduzione dell’aliquota Ires sulle aziende, spiegano gli uffici di Visco. Ma il mondo della politica è in subbuglio. A Palazzo Chigi arrivano richieste di chiarimento dei diniani. Così, per evitare altra confusione su un tema delicato come le rendite finanziarie, la norma viene tolta da testo della manovra.
Non è finita. Nell’articolato fiscale della Finanziaria c’è spazio per un aumento della detrazione Ici che salirebbe fino ad un massimo di 200 euro. Non verrebbero fissati livelli di reddito per accedere all’agevolazione. E lo Stato si impegna a rimborsare i Comuni della mancata entrata. Tetti di reddito, invece, vengono indicati per lo sconto fiscale sugli affitti. Chi dichiara meno di 15.493 euro può avere una detrazione d’imposta di 300 euro all’anno. Chi ne guadagna meno di 30mila, una di 150 euro, sempre all’anno. Vale a dire, uno sconto di 12,5 euro al mese d’affitto. Tetti in vista anche per i crediti d’imposta. Si possono avere fino ad un massimo di 250mila euro. Al momento, i crediti d’imposta possono essere utilizzati come garanzia per prestiti bancari. La modifica della norma rischia di creare problemi a quegli imprenditori che li avevano presentati come garanzia di finanziamenti.
Sembra, poi, ispirata al film Febbre da cavallo la misura che prevede la possibilità di restituire i farmaci non utilizzati, in caso di decesso di un congiunto. Nella pellicola di Steno, «Er Pomata» (Enrico Montesano) portava al farmacista i medicinali non utilizzati per ricavarne soldi per le scommesse: «A nonna non servono più». In compenso, sale al 14,4% il tetto della spesa farmaceutica. E per restare in materia, Lazio, Campania, Molise e Sicilia si vedranno appianati i debiti dallo Stato, che dovranno restituire in 30 anni. Sul fronte dei tagli alla spesa, c’è la riduzione da sette a tre anni della possibilità delle diverse amministrazione di utilizzare le spese non impegnate (residui passivi); così come viene introdotto un limite al prelievo (tiraggio) delle pubbliche amministrazioni dalla Tesoreria centrale dello Stato: possono aumentarlo solo del 2% rispetto al livello mensile dell’anno precedente.
Per frenare la spesa nel pubblico impiego, poi, vengono ridotte del 10% le risorse a disposizione degli straordinari. La norma vale anche per le Forze dell’ordine. Fra i risparmi viene anche prevista una riduzione del 10% dei canone di locazione pagati dalla pubblica amministrazione. E viene dato un ruolo più ampio alla centralizzazione degli acquisti, attraverso la Consip (società del ministero dell’Economia). In generale, viene riproposto il taglio orizzontale delle spese: una misura, già presente nella Finanziaria 2007, e che non ha dato risultati positivi; tant’è che i risparmi di spesa stimati sono stati in parte rimborsati con il decreto di luglio sul tesoretto.

Per risparmiare, chiudono 6 tribunali militari e dal 2008 gli statali potranno telefonare solo via internet. E per controllare più direttamente l’efficacia dei risparmi di spesa, la Ragioneria generale dello Stato istituisce un proprio ufficio presso la presidenza del Consiglio.

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