Il report segreto: "I russi bloccati". Pressing su Trump (che si vuole sfilare)

Gli 007 Usa e la spinta interna: "Le forze di Mosca in difficoltà, agire ora sullo Zar"

Il report segreto: "I russi bloccati". Pressing su Trump (che si vuole sfilare)
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La capacità militare della Russia in Ucraina si sta indebolendo e Vladimir Putin potrebbe affrontare gravi carenze di uomini e armamenti entro il prossimo anno, secondo quanto rivelano alti funzionari ed esperti militari statunitensi ed europei al Washington Post. Ma Donald Trump sembra poco propenso ad aumentare la pressione su Mosca, nonostante la richieste da Capitol Hill. E anche l'inviato speciale Keith Kellogg dopo gli ultimi raid dell'esercito russo afferma che «l'indiscriminata uccisione di donne e bambini durante la notte nelle loro case è una chiara violazione dei protocolli di pace di Ginevra del 1977 che proteggono gli innocenti. Questi attacchi sono vergognosi. Basta morti. Cessate il fuoco ora». Negli ultimi giorni, tuttavia, il presidente americano sembra aver abbandonato la minaccia, ventilata in più occasioni, di imporre dure sanzioni finanziarie in caso Putin non accetti una tregua con Kiev. Anzi, in seguito all'ultima telefonata di lunedì scorso con lo zar del Cremlino, il tycoon ha pubblicizzato potenziali nuovi accordi commerciali con la Russia. Oltre ad aver ipotizzato di sfilarsi e lasciare che siano gli europei - e forse il Vaticano - a portare avanti i negoziati, mentre la sua amministrazione non si è impegnata a fornire ulteriori aiuti militari o finanziari all'Ucraina. Il disimpegno di Trump avrebbe anche scioccato i leader europei a cui il tycoon, secondo la Bild, avrebbe detto «inaspettatamente che non avrebbe più chiesto un cessate il fuoco alla Russia o imposto nuove sanzioni»..

Eppure molti analisti ritengono quello attuale il momento giusto per esercitare pressioni su Mosca, anzi addirittura «il più vantaggioso» dell'inizio del conflitto. Una valutazione della Defense Intelligence Agency statunitense (DIA) presentata al Congresso dal direttore, il tenente generale Jeffrey Kruse, spiega che in assenza di un accordo negoziato o di un «robusto» supporto occidentale, la guerra «probabilmente continuerà a evolversi lentamente a favore della Russia durante il 2025». Allo stesso tempo, si legge, i progressi russi «stanno rallentando e continuano a verificarsi a scapito di elevate perdite di personale e attrezzature». Dall'invasione nel febbraio 2022, secondo la DIA, Mosca ha «perso almeno 10mila veicoli da combattimento terrestri, inclusi oltre 3mila carri armati, oltre a quasi 250 aerei ed elicotteri e oltre 10 navi militari». Negli ultimi dodici mesi - dicono funzionari ed ex funzionari occidentali - ha conquistato solo lo 0,6 per cento di nuovo territorio ucraino, subendo però fino a 1.500 perdite al giorno. «La Russia sta ancora gradualmente conquistando porzioni di territorio, ma a un costo insostenibilmente elevato», sottolinea Richard Barrons, ex capo del Comando delle forze congiunte britannico. Mosca «sta effettivamente raggiungendo il suo apice nella capacità di condurre un'offensiva - prosegue Barrons -. È molto improbabile ora che l'esercito di Putin abbia l'equipaggiamento, il personale, l'addestramento e la logistica per lanciare un'offensiva che spezzi la linea ucraina e, pur se lo facesse, per sfruttarla immediatamente». Il segretario di Stato Usa Marco Rubio ha difeso la strategia di Trump: «La convinzione del presidente è che se si minacciano sanzioni, i russi smetteranno di parlare. E c'è un valore nel riuscire a parlare con loro e spingerli a sedersi al tavolo».

Intanto 83 senatori hanno presentato una proposta di legge bipartisan per imporre sanzioni più dure a Mosca se non negozierà in buona fede, come dazi Usa del 500 per cento sulle merci importate da paesi, tra cui la Cina, che acquistano petrolio, gas, uranio e altri prodotti russi.

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