Hanno tentato di avere figli per oltre tre anni, fino alla scoperta: il marito e aspirante padre non produceva sperma. Ma quando la coppia di trentenni sposi olandesi ha annunciato alla famiglia che non avrebbero potuto dare la gioia di qualche nipotino, a meno di rivolgersi a una banca del seme, il padre del marito si è fatto avanti con una proposta decisamente inusuale: donare il proprio sperma alla nuora per la fecondazione in vitro. Un caso estremo di fecondazione «in famiglia», riportato dalla rivista americana «Human Reproduction», che ha suscitato subito scalpore.
La coppia infatti non ha rifiutato lofferta del futuro nonno, anzi, è andata al centro medico delluniversità di Utrecht per capire se lopzione fosse percorribile. Lospedale ha condotto una serie di interviste con tutta la famiglia, ha riunito il comitato etico e infine ha approvato la richiesta: un ovulo della giovane donna sarà fecondato con il seme del futuro nonno. Così il bimbo avrà un padre che geneticamente è un mezzo fratello, e un nonno che è in realtà il papà biologico. Insomma si tratta di uno dei pochi casi di «riproduzione assistita interfamiliare»: una pratica non ufficialmente bandita ma che preoccupa molti esperti. «È una situazione che può sollevare molti problemi - dice il bioetico Arthur Caplan - il nonno avrà difficoltà a non inserirsi pesantemente nelleducazione del nipote. Non sono convinto che questo tipo di procedure vadano proibite, ma sono ad alto rischio di complicazioni etiche».
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