Lunedì ventisei di agosto, giorno da bollino rosso. Monica Bellucci è libera, bellissima, sola. Ha lasciato Vincent Cassel, un'altra vittoria dell'Italia sulla Francia, ai rigori. Dopo quindici anni finisce un amore con figli due, Deva e Leonie, ma per le portinaie parigine e i pettegoli nostrani la notizia non è poi così clamorosa come sembrerebbe. Monica e Vincent non erano più una persona sola, sensuali e sessuali. Il cinema, nel senso del lavoro, così come li aveva uniti, davanti ai riflettori de l'Appartamento di Gilles Mimouni, così li ha separati, lontani uno dall'altra, Vincent a Rio, Monica in Croazia ma anche se fossero stati seduti a un tavolino del cafè de Flores o a la Closerie de Lillas i loro occhi avrebbero rivolto lo sguardo altrove.
Al di là del tormento di un abbandono, della solitudine improvvisa e amara dei figli, delle scorie verbali e legali, qui prende corpo, in tutti i sensi, l'immagine di Monica che un giorno, ospite di Piero Chiambretti con il quale aveva posato mezza ignuda per un servizio fotografico durato dieci ore con tutti gli annessi e sconnessi del valdostano eccitato e stremato, la Bellucci ospite televisiva, dunque, nel Chiambretti Night, aveva fatto intendere un paio di cose interessanti. «É più facile lasciare che essere lasciati», «Se fossi mio marito sarei geloso di De Niro, sul set è stato un uomo affascinante, c'è stata una bellissima alchimia tra di noi». Dicesi alchimia ma si potrebbe dire e scrivere altro, chessò attrazione, voglia, desiderio e a seguire. Il solo fatto che Monica abbia annunciato, attraverso comunicato Ansa, ribadito da flash Afp del suo consorte, della separazione, ha immediatamente aperto lo scenario dei suiveurs, ho letto decine di messaggi tutti dalla stessa sostanza: «Bellissima, riposati appena, questo è il mio numero e questo il mio indirizzo», seguono firme di francesi, belgi, inglesi e, ça va sans dire, italiani di ogni dove. Perché Monica Bellucci ha l'età sua, anni quarantotto, quel tempo che è ancora luce del giorno, non ancora crepuscolo, tempo per inseguire ed essere seguita e lei medesima di questo ha detto: «Sono come una pera matura. Perfettamente matura, dolcissima, succulenta».
Dinanzi a questo annuncio sono due le vie di uscita: grattarsi la pera o cadere come una pera cotta. Chissà che cosa stia pensando monsieur Crochon in arte Cassel, lui che da sbruffone aveva preso il frutto già profumato sull'albero durante una ripresa filmica quindici anni orsono. Oggi è un uomo solo mentre noi tutti ci sentiamo uniti, quasi spinti dalla marsigliese allonsenfants de la Monique, perchè, in fondo, sognare non costa niente e, come dice la stessa madame Belluccì: «L'erotismo è tutto quello che non è concesso». Concediamoci qualcosa.
Vincent Cassel così disse di se stesso: «Posso essere gentile, adorabile, dolce, e poi diventare idiota, sgradevole e violento». Monica Bellucci così spiegò il proprio essere femmina: «Un rossetto fiammante e farsi aspettare». Calma, l'attesa può essere bellissima e la pera è ancora sull'albero.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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