
Dal caso Open Arms alle parole del Guardasigilli Carlo Nordio, clima rovente tra governo e magistratura. Giorgia Meloni ha le idee chiare sul da farsi: bisogna riformare la giustizia per eliminare le storture. In un videomessaggio inviato al convegno "Magistratura e Riforme" di Federmot - la Federazione magistrati onorari di tribunale - il primo ministro ha spiegato senza mezzi termini che la riforma della magistratura onoraria è "uno dei tasselli di un lavoro più ampio che il governo sta facendo per riformare la giustizia italiana, per mettere fine alle storture a cui abbiamo assistito negli ultimi decenni e per coniugare le necessarie garanzie con l'equità e la velocità dei processi".
"L'Italia merita una giustizia più giusta, più vicina ai cittadini, più vicina alle imprese" ha proseguito la Meloni: "È un impegno che questo Governo si è assunto e che intende rispettare perché siamo persone di parola e intendiamo consegnare a chi verrà dopo di noi un'Italia migliore di quella che è stata consegnata a noi". Il premier ha ricordato che il suo governo ha avuto il coraggio di affrontare "una questione colpevolmente ignorata per troppo tempo" e nel giro di pochi mesi ha approvato "una riforma storica che mette fine a una vera e propria ingiustizia di Stato".
L'intervento dell'esecutivo ha messo la parola fine a "una stagione di incertezza" e ne ha aperta "una di buonsenso, di dignità, nella quale i magistrati onorari non sono più una categoria dimenticata, ma una componente valorizzata, pienamente riconosciuta del sistema giudiziario". Ma non è tutto. La Meloni ha rimarcato che il governo ha affermato un principio semplice ma fondamentale: "Chi serve lo Stato merita rispetto, certezza, dignità e la riforma garantisce esattamente questo. Tutele concrete, compensi adeguati, chiarezza nei ruoli, chiarezza nei diritti".
"È una riforma che non nasce nel 'palazzo' ma che viene da lontano", ha concluso la leader del governo, "ed è il frutto di un percorso di ascolto e di confronto, di battaglie portate avanti fuori e dentro le sedi delle Istituzioni".