Guerra in Ucraina

L'incontro con Morawiecki, poi Zelensky: il viaggio della Meloni al fronte

La missione internazionale di Giorgia Meloni: domani l'incontro con Volodymyr Zelensky, prima la tappa a Varsavia.

L'incontro con Morawiecki, poi Zelensky: il viaggio della Meloni al fronte

La trasferta di Giorgia Meloni a Kiev, voluta e premeditata, partirà oggi: prima tappa a Varsavia e nella giornata di domani l’incontro con il leader ucraino, Volodymyr Zelensky. Meloni, prima dai banchi dell’opposizione poi da inquilina di Palazzo Chigi, non ha mai vacillato sulla postura da tenere in merito al conflitto russo-ucraino. Una posizione coraggiosamente e saldamente atlantica, all’insegna dell’unità europea e occidentale. Nessuna sbavatura, nessun passo indietro sull’invio di armi e nessun ripensamento sui principi da difendere.

Intanto, in queste ore, il presidente americano Joe Biden, è arrivato a Kiev. Il capo della Casa Bianca ha fatto una visita a sorpresa nella capitale ucraina in vista del primo anniversario dell’invasione russa. Il presidente è stato fotografato, accanto al leader ucraino, a piazza Mikhailovskaya.

Il viaggio di Giorgia Meloni

La missione di Giorgia Meloni è iniziata oggi. Il Presidente del Consiglio, prima di recarsi nella capitale ucraina, farà tappa a Varsavia, dove nel pomeriggio avrà un colloquio con il suo omologo polacco, Mateusz Morawiecki. Previsto per domani, 21 febbraio, l’incontro con Volodymyr Zelensky a Kiev.

Il premier italiano ha incontrato per la prima volta Zelensky il 9 febbraio a Bruxelles, in vista del Consiglio europeo straordinario. I due, in quella occasione, si sono scambiati una stretta di mano e un abbraccio. La trasferta a Kiev Meloni l’aveva messa in agenda dal primo minuto del suo insediamento. Prima tappa del viaggio sarà in Polonia, uno dei paesi più determinati a contrastare l’invasione e sostenere la resistenza ucraina.

Il rapporto con Zelensky

Il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, raggiunto a Kiev dal Corriere della Sera, La Repubblica e Il Sole 24ore, esprime tutta la sua gratitudine al premier Meloni e al governo di centrodestra che presiede. “Sono molto grato all’Italia – dice Zelensky - per la scelta di mandarci armi sia per la difesa che per le artiglierie, le decisioni di principio sono state prese”. Il rapporto cordiale tra il governo di Giorgia Meloni e Volodymyr Zelensky è innegabile. La relazione tra i due, politica e interpersonale, si è consolidata fin da subito. Il primo ministro italiano, in continuità con Mario Draghi, ha espresso forte solidarietà al popolo ucraino e ha promesso, fin da subito, un appoggio militare alla resistenza di Kiev.

Il presidente ucraino non fa altro che renderlo noto: “Sin dall’inizio della guerra l’Italia del governo Mario Draghi aveva scelto di sostenerci e oggi la cosa procede bene”. “Infatti – svela Zelensky – con Giorgia Meloni avevo avuto alcune lunghe telefonate molto cordiali subito dopo la sua nomina a premier e avevo notato che si muoveva nel senso della continuità”.

La tenuta del governo italiano, alla luce di tutto ciò, è necessaria: “Per noi – spiega il presidente ucraino –è fondamentale non perdere il sostegno italiano e di nessun altro Paese, che abbiamo coltivato con grande sforzo”.

Un rapporto, quello tra Italia e Ucraina, all’insegna della cordialità e dell’unità di intenti.

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