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"Ci vuole tempo...". E la Schlein dimentica il flop elettorale

Dopo la sconfitta ai ballottaggi, Schlein rilancia la propria leadership in un videomessaggio: "Il cambiamento non è un pranzo di gala, teniamo botta". Poi le critiche al governo per ricompattare i dem

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"Mettetevi comodi perché siamo qui per restare". Nessun passo indietro e nemmeno di lato: dopo la sconfitta del Pd ai ballotaggi, Elly Schlein ha ribadito che la rotta impostata non si cambia. Avanti tutta, compagni (anche se i risultati, sinora, sono stati quelli noti a tutti). In una diretta Instagram, la leader dem ha respinto le voci che davano la sua segreteria già in bilico e ha ribadito la propria volontà di proseguire senza ripensamenti con la linea politica intrapresa. "Il cambiamento non è un pranzo di gala, è scomodo e noi siamo qui per fare esattamente quello che diciamo", ha affermato la deputata di origini luganesi. E ancora: "Abbiamo grandi battaglie da fare e dare una speranza a questo Paese. Lo facciamo tenendo botta. Non molleremo un centimetro su quello che è il nostro progetto, sul lavoro, sul clima".

E il recente flop elettorale? Omissis. Nel suo messaggio, Schlein ha infatti tralasciato o quasi la sconfitta al voto e si è invece premurata di rilanciare la propria leadership. Chissà se la circostanza avrà maggiormente incoraggiato i dem o il centrodestra, che continua a collezionare vittorie alle urne da quando Elly guida il Pd. "Continuate a darci una mano, a sostenerci, a iscrivervi al Pd, sosteneteci con il 2 per mille. Dobbiamo costruire una prospettiva e dare una speranza al Paese", ha rimarcato l'esponente di partito. Ma nelle scorse ore a lamentare una mancata prospettiva chiara da parte del centrosinistra erano stati paradossalmente gli stessi riformisti dem dai territori. Non sarà forse un caso che, nel suo discorso, invece di spiegare le proprie idee per l'Italia, Schlein sia subito andata all'attacco del governo, soprattutto in riferimento al Pnrr.

"Il governo sta rallentando l'attuazione, mettendo in difficoltà i comuni e rischiando di farci perdere un'occasione storica. Non possiamo accettare che i fondi vengano sottratti a finalità previste andando in un'altra direzione. Togliere i fondi dai nidi per metterli sulla produzione di armamenti per noi non è accettabile, il Pd ha presentato emendamenti al Parlamento europeo su questo tema", ha affermato il segretario Pd. Parole forse destinate a compattare i dem al loro interno, visto che già in passato sull'Asap (l'atto per sostenere la produzione di munizioni) il Pd si era spaccato sull'argomento. E, a quanto pare, la medesima questione si è riproposta di nuovo a Strasburgo tra i democrats di casa nostra.

Sempre sulla stessa linea d'onda polemica, Schlein ha anche incalzato il governo sulla nomina del commissario per il post-alluvione. "Serve chi conosce i territori e non si potrebbero capire scelte diverse se non dettate da interessi di bottega o politici. Il governo faccia in fretta", ha affermato la leader dem, lasciando intravedere nelle sue parole il profilo del presidente dell'Emilia Romagna Stefano Bonaccini. Eppure già nei giorni scorsi Meloni aveva smontato le speculazioni sulle tempistiche, assicurando che la nomina sarebbe arrivata con l'avvio della ricostruzione. Nel suo discorso, Schlein ha anche accusato il centrodestra di strumentalizzare l'alluvione e di diffondere "fake news". In questo senso, la leader Pd è davvero rimasta fedele alla propria linea.

Sempre e ostinatamente contraria a qualsiasi cosa provenga da destra.

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