
Diversi Paesi dell'Unione europea stanno valutando l'adozione di modelli di gestione delle migrazioni simili a quelli portati avanti dall'Italia, compreso l'accordo con l'Albania, per affrontare la questione migratoria in modo più efficace e coordinato. La Commissione Europea ha inviato una lettera ai capi di Stato e di governo dei 27 paesi membri per discutere di possibili accordi simili al patto Italia-Albania. Eppure, nonostante questo, la sinistra italiana non vuol sentire ragioni e continua non solo a criticare ma pretende che tutti gli sforzi vengano fermati e che, addirittura, l'Italia chieda scusa per ciò che ha fatto sino ad ora.
Sentite cosa dice la segretaria del Pd Elly Schlein: "Giorgia Meloni deve chiedere scusa agli italiani, perché i numeri relativi ai costi della sua illegale operazione Albania sono un insulto anche a quei milioni di persone che oggi si trovano in difficoltà. Non solo viola i diritti fondamentali dei migranti, tanto che quelle prigioni sono rimaste vuote. Ma dopo aver passato anni a blaterare contro i famosi 35 euro al giorno per l'accoglienza, oggi un rapporto redatto dall'Università di Bari e ActionAid conferma come sia stata sperperata la cifra astronomica di 114mila euro al giorno a persona migrante detenuta nei centri in Albania. Quasi 5 volte tanto quello che è il reddito medio di un italiano. Non solo, per la realizzazione di ogni singolo posto in Albania i contribuenti hanno sborsato 153mila euro, a fronte dei 21mila in Italia".
"Abbiamo denunciato da subito i costi folli di questo progetto illegale ed inumano - prosegue - pura propaganda sulla pelle dei più fragili ma pagato dalle tasche degli italiani. Lo scorso dicembre Meloni urlava 'funzioneranno'. A 8 mesi di distanza resta solo un silenzio imbarazzato. Ma con che faccia Meloni continua a governare il Paese senza fare un "mea culpa" su questo disastro? Il governo si fermi, chieda scusa e torni indietro"
Rincara la dose Pierfrancesco Majorino, della segreteria del Pd, responsabile Politiche migratorie. "I dati resi noti da ActionAid e dal Dipartimento di Scienze Politiche dell'Università di Bari sono davvero sconcertanti. A mio avviso, l'operazione Albania rappresenta una delle politiche migratorie più disumane mai adottate dall'Italia. Siamo di fronte all'intervento più inefficace e brutale che sia mai stato messo in atto.
I CPR italiani rappresentano contesti degradanti, dove vengono sistematicamente violati i diritti umani fondamentali. Il CPR in Albania in questo contesto compie un salto di qualità ulteriore. Massima lesione dei diritti umani e massimo spreco di denaro pubblico".