Un milione di licenziamenti nel 2012

Monti: "Rammaricato per le critiche al mio governo". Ma le critiche ai tecnici ora sono certificate dal ministero del Lavoro. Perché il Prof non si rammarica per questi dati?

Un milione di licenziamenti nel 2012

Questa volta a certificare il fallimento del premier Mario Monti è il ministero del Lavoro. A pochi giorni dai tre suicidi di Civitanova Marche, i dati sugli italiani che nel 2012 hanno perso il lavoro sono un vero e proprio pugno nello stomaco. Nell’arco del 2012 i licenziamenti hanno, infatti, superato quota un milione. Per la precisione: 1.027.462. Una cifra mostruosa che segna un aumento del 13,9% rispetto al 2011 quando sono stati 901.796. E la situazione non è destinata a migliorare. Secondo i dati forniti dal ministero del Lavoro, nell'ultimo trimestre dell'anno scorso sono stati 329.259 in un aumento del 15,1% rispetto al 2011.

Solo ieri mattina, in conferenza stampa, Monti si lagnava con la stampa mostrando il proprio rammarico nei confronti della politica e dei media che a più riprese hanno criticato il suo governo. Adesso, però, quelle stesse critiche sono certificate da un "suo" dicastero che ha messo nero su bianco il fallimento della cura Monti. Un flop a trecentosessanta gradi che ha indebolito, in primis, il mercato del lavoro. Un milione di licenziamenti nel 2012 significa 2.740 licenziamenti al giorno. Numeri che spiegano l'allarme sociale in cui si trova un Paese che piange ancora i tre anziani che si sono suicidati a Civitanova Marche. Secondo il report del ministero del Lavoro, nell’intero 2012 sono stati attivati circa 10,2 milioni di rapporti di lavoro a fronte di quasi 10,4 milioni cessati, nel complesso, tra dimissioni, pensionamenti, scadenze di contratti e licenziamenti. I licenziamenti registrati nel periodo riguardano sia quelli collettivi sia quelli individuali (per giusta causa, per giustificato motivo oggettivo o soggettivo).

Tornando al quarto trimestre del 2012, le nuove assunzioni sono state oltre 2,2 milioni (2.269.764), con un calo del 5,8% rispetto allo stesso trimestre del 2011. Assunzioni che corrispondono a poco più di 1,6 milioni (1.610.779) di lavoratori interessati, in ampio decremento: l’8,2% in meno rispetto al quarto trimestre del 2011, con valori negativi maggiori tra i giovani (-13,9% e -10,9% rispettivamente tra i 15-24enni e i 25-34enni).

I lavoratori tra i 55 e i 64 anni registrano un leggero incremento (+0,4%), mentre più sostenuto è l’aumento, sempre rispetto allo stesso periodo dell’anno prima, degli ultra 65enni interessati da un nuovo rapporto di lavoro (+7,6%). Infine, sempre nel quarto trimestre del 2012, in totale i rapporti di lavoro cessati sono stati poco più di 3,2 milioni (3.205.753), con una leggera diminuzione (-0,2%) rispetto al quarto trimestre 2011.

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