Da mito a reietto. Adesso la sinistra vuole cacciare Rama per l'assist all'italia

Il caso agita il congresso del Pse. Il Pd frena sulla espulsione: "Ma c'è un tema politico"

Da mito a reietto. Adesso la sinistra vuole cacciare Rama per l'assist all'italia
00:00 00:00

Da leader illuminato della sinistra europea a complice della destra xenofoba. Su Edi Rama, un tempo promessa del progressismo balcanico, pende la condanna politica dei Socialisti europei dopo l'accordo con il governo italiano sui migranti. Il premier albanese era già entrato nella lista dei sospetti la scorsa estate, quando aveva ospitato la Meloni per una vacanza. Troppa familiarità, anche se abituale per Rama, molto attento ai rapporti con l'Italia, partner fondamentale per Tirana. Ma la sua posizione si è compromessa definitivamente con il patto per realizzare due centri di accoglienza in Albania destinati ai migranti salvati in mare da navi italiane.

Un assist all'Italia, e quindi anche al governo italiano, considerato inaccettabile per la sinistra europea. «L'aver firmato un memorandum con Meloni è come aver fatto un alleanza con l'estrema destra, una cosa che la famiglia socialista europea non può tollerare», dicono dal gruppo socialista del Parlamento europeo, che ha già sospeso il premier slovacco Robert Fico per le posizioni troppo sovraniste e filo-putiniane, e si prepara a fare lo stesso con Edi Rama. Proprio oggi a Malaga, in Spagna, inizia il congresso del Pse, presente lo stato maggiore del pd a partire da Elly Schlein. Il premier albanese invece non ci sarà, «in quanto impegnato al Forum della Pace di Parigi. Sui giornali filo-Pd si diffonde la notizia che al congresso Pse i dem chiederanno ufficialmente l'espulsione del Pssh (partito socialista d'Albania), il cui presidente è appunto Rama. Il quale in Albania, per lo stesso motivo dell'accordo sui migranti, è contestato dall'opposizione di destra. «Cercare di aiutare l'Italia in questa situazione, dove nessuno in Europa sembra avere una soluzione condivisibile da tutti forse non e il massimo, ma è sicuramente il minimo che l'Albania deve e può fare - scrive Rama in un tweet - Se poi questo non è di sinistra in Italia, pazienza, sembra che non e neanche di destra in Albania. Forse è semplicemente giusto». Il Pd però aggiusta il tiro sulla richiesta di espulsione. Per il vicesegretario dem Peppe Provenzano spiega che il partito non ha presentato alcuna richiesta all'assemblea del Pse, ma solo «posto un tema politico», quello «delle compatibilità tra questo genere di accordi e i principi del socialismo europeo».

Nel Pd si sviluppa un dibattito. «Mi pare sbagliato chiedere l'espulsione di Edi Rama dal Pse. Ci sarà pur diritto a opinioni diverse!» scrive Pierluigi Castagnetti, ex Pd di corrente prodiana (oltrechè cattolica). Gli risponde sempre sui social Andrea Orlando, deputato ed ex ministro: «È un accordo che viola diritti fondamentali». Finito il mito del leader socialista che risolleva l'Albania dalla povertà e dalla criminalità, Rama è l'indagato speciale della sinistra e un nuovo tema di divisione dentro il Pd. A difendere il premier socialista albanese è il centrodestra italiano.

«Sconsiderato chiederne la cacciata» dice il ministro Francesco Lollobrigida, «paradossale» secondo il capo delegazione di Fdi al Parlamento europeo, Carlo Fidanza. «Se la cosa non fosse tragica, ci sarebbe da ridere» commenta la senatrice azzurra Stefania Craxi, presidente della Commissione Esteri.

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica