Monti fa il furbo sull'Imu: incassati 3,6 miliardi in più

Il governo dichiara solo 1,2 miliardi di extra gettito. Ma in realtà la cifra è maggiore e vicina a quei 4 miliardi che servirebbero per cancellare la tassa sulla prima casa

Roma - C'è qualcuno che gioca coi numeri dell'Imu, dalle parti del Tesoro, o forse di Palazzo Chigi. C'è in particolare una cifra che non torna, fra quelle date ieri alla stampa dal sottosegretario all'Economia Vieri Ceriani: l'extra gettito rispetto al «Documento di economia e finanza» approvato dal governo nel luglio 2012 è molto più alto del miliardo e 200 milioni indicato da Ceriani. In realtà, gli italiani hanno pagato 3 miliardi e 600 milioni in più. Una cifra molto vicina ai 4 miliardi che occorrono per cancellare l'Imu sulla prima casa. A proposito: la restituzione dell'imposta, proposta da Silvio Berlusconi, fa proseliti a sinistra. «Il rimborso dell'Imu tecnicamente è fattibile, si può fare», concorda Matteo Renzi.

Vediamo come sono andate le cose, aiutati dalle tabelle della Cgia di Mestre. A poche settimane dall'insediamento, il governo Monti approva il decreto «Salva Italia», che anticipa d'un anno la nuova imposta sulla casa, aumentandone poi a dismisura la base imponibile. Il gettito previsto è di 21,4 miliardi di euro. Ma in luglio, con il «Def» - il documento di Economia e finanza - il governo riduce quella stima a 20,1 miliardi di euro, a causa di alcune esenzioni (gli immobili dei Comuni, la sospensione dei pagamenti nelle zone terremotate dell'Emilia, eccetera). Questa è la cifra su cui va fatto il confronto e siccome gli incassi sono stati pari a 23,7 miliardi, il conto è presto fatto: l'extra gettito è di 3 miliardi e 600 milioni. Perché il governo invece parla di soli 1,2 miliardi? Perché fa il confronto con la previsione fatta a dicembre 2012 con la legge di Stabilità, quando le Finanze si erano rese conto che l'incasso sarebbe stato superiore. Venne allora stimato in 22,5 miliardi. Invece l'Imu ha fruttato ancora di più: 23,7 miliardi. I calcoli ufficiali sul gettito dell'Imu sono sempre approssimati per difetto.

«I conti non tornano, i dati pubblicati sono parziali e oscuri, non utilizzabili per qualsiasi analisi seria», attacca Renato Brunetta. I 3,6 miliardi di extr gettito Imu sono evidentemente finiti nel calderone, per finanziare quelle spese che la sbandierata spending review non è riuscita a ridurre. Il fatto è che, senza l'Imu sulla prima casa, il gettito complessivo dell'imposta sarebbe stato pari a 19,7 miliardi di euro: una cifra vicinissima ai 20,1 miliardi ipotizzati ufficialmente dal governo prima della «furbetta» revisione di fine 2012.

Dunque, cancellare l'Imu sulla prima casa è fattibile. Si può non essere d'accordo, ma non si può parlare di bomba ad orologeria per i conti pubblici. Del resto, non è solo in casa Pdl che si ragiona sull'eccessivo peso del fisco sulla casa. Matteo Renzi dice che la restituzione dell'imposta sulla prima casa è «tecnicamente possibile», anche se Berlusconi «non è credibile nel proporla» (chissà perché, visto che l'ha decisa Monti). Il ministro dell'Economia in pectore del centrosinistra, Stefano Fassina, ammette che «i dati Imu confermano la pesantezza dell'imposta, sia sulla prima casa che sugli altri immobili». Ma la ricetta di Fassina è del tutto differente da quella che fa balenare il sindaco Pd di Firenze: niente Imu fino a 400 euro, e «lieve» aumento dell'imposta per i patrimoni immobiliari oltre 1,5 miliardi di valore catastale.

Ma per gli immobili d'impresa? Niente di niente. Eppure le società hanno versato in media 9.313 euro di Imu. E c'è chi, come gli albergatori, ha pagato in media 16mila euro a hotel, ovvero 523 euro a stanza. Un bell'aiuto all'industria del turismo.

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