Sarà che siamo agli sgoccioli, sarà pure che sente il fiato sul collo dei leader politici che dal novembre scorso lo sostengono tra alti e bassi, sarà che non ha ancora sciolto le riserve su un'eventuale ricandidatura. Ma il premier Mario Monti sembra sentir puzza di disoccupazione. Non deve prendersela: perché, come ebbe a dire tempo fa, che noia il posto fisso!
"Non ho ancora riflettuto del tutto su questo argomento", ha spiegato il presidente del Consiglio in una intervista al Washington Post rilasciata lo scorso fine settimana a Cernobbio. Nel rispondere a una domanda sul suo futuro e sulla possibilità che gli venga chiesto da una coalizione di partiti, dopo le prossime elezioni politiche, di rimanere alla guida del governo, Monti preferisce non sbilanciarsi ma di fatto fa capire che i partiti potrebbero distruggere quanto fatto finora dal suo governo. "Sono stato talmente impegnato a governare il Paese in questi difficili mesi - ha spiegato il premier - da non aver potuto riflettere su una tale ipotesi e su quale risposta dare a una richiesta del genere". E aggiunge: "Il futuro politico sul quale sono concentrato finisce nella primavera del prossimo anno con le elezioni".
L'ipotesi del Monti bis, a cui sta lavorando l'area centrista guidata da Pier Ferdinando Casini, è sulla bocca di tutti. Eppure, sostenuto dai poetri forti dell'Eurozona, da Bankitalia e dal capo dello Stato Giorgio Napolitano, Monti sembra non veder l'ora di levare le tende da Palazzo Chigi anche se si dice "preoccupato" che gli sforzi fatti dal governo e i progressi compiuti dal Paese siano vanificati dopo l’uscita di scena del suo esecutivo. "Naturalmente sono preoccupato - spiega il premier - ma ho la speranza che questo non accadrà perché i politici hanno avuto il tempo di riflettere e stanno lavorando al loro rinnovamento". Tuttavia, a detta di Monti, "l’Italia, come altri Paesei, sta operando nell’ambito di regole europee che limitano il grado di politiche creative che possono essere introdotte da qualsiasi nuovo governo o parlamento". Dopo aver raccontato al Washington Post di non aver mai tentennato sulla proposta ricevuta da Napolitano di subentrare a Silvio Berlusconi nella guida del governo, Monti ribadisce che le sue azioni ("immediate, forti, urgenti e dure") sono state tese a evitare "l’esplosione finanziaria del’Italia e con essa l’esplosione dell’Eurozona", anche se per portarle a termine tutte quante ci vorranno svariati anni.
"Per questo è importante per me in quanto primo ministro e per i miei ministri distanziarci da qualsiasi speculazione sul futuro - ha continuato - finché ricopriamo questi incarichi la gente capirà che questi sacrifici sono necessari e avrà la speranza che questo consentirà all’Italia di mettersi su un cammino nuovo, più solido e produttivo".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.